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Il medico Costantino l'Africano

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Messaggio  Aster_x Mar Nov 06, 2012 5:30 pm

Il medico Costantino l'Africano
di Giovanni Bazzeccolo




Nato a Cartagine tra il 1010/20 e morto a Montecassino nel 1087 circa, trascorse buona parte della propria vita in viaggio: si sa della sua presenza e dei suoi studi in Arabia, in Etiopia, in India e in Persia.

Ritornato in Egitto fu oggetto di persecuzioni, in ragione del suo insegnamento, ispirato alla varietà di tradizioni con le quali era venuto in contatto. Dovette rifugiarsi in Italia, accolto presso la corte di Roberto il Guiscardo.

Insegnò medicina a Salerno e fu monaco di Montecassino. Dettagli della sua vita e della sua opera ci vengono dalla biografia di Pietro Diacono un altro monaco di Montecassino. Numerose le sue opere e le sue traduzioni dall'arabo o dal greco, con le quali introdusse in Occidente una trattatistica teorica e pratica, dedicata a molti dei temi della medicina e della farmacologia (tra tutte si ricordino il Pantegni (Theorica) di Ibn al-Abbas al-Magusi (X sec.) e il Pantegni (Practica).

La sua ricerca fu decisiva per l'affermazione dell'insegnamento galenico in Europa, ma ancora oggi incerta è l'attribuzione di moltissimi scritti che la tradizione gli attribuisce.

Ma le traduzioni costantiniane che maggiormente incisero sulla medicina europea furono senz'altro le opere d'insegnamento medico tardo-alessandrino tradotte in arabo, di cui l'occidente aveva ricevuto solo una pallida eco attraverso versioni greco-latine: innanzitutto la Ysagoge Johannitii, prima traduzione attribuibile a Costantino, testo che servì ad iniziare gli studenti in medicina fino alla fine del Medioevo, versione abbreviata delle Questioni sulla medicina di Hunayn ibn Ishaq (Giovannizio), traduttore dal greco in arabo nel IX secolo, ripresa delle introduzioni al galenismo proposte dai maestri alessandrini del V e VI secolo. La traduzione costantiniana del Libro regale, composto alla fine del X secolo dal medico di origine persiana 'Ali ibn al'Abbas al-Magusi (noto nell'Occidente latino come Haly Abbas), nota con il nome di Pantegni (ovvero "tutta l'arte") sarebbe diventato un punto di riferimento fondamentale che solamente l'introduzione del Canone di Avicenna nella seconda metà del XIII secolo riuscì ad eclissare.

Il Pantegni funse da manuale da cui attingere conoscenze fondamentali in tutti i campi, specialmente nell'anatomia, scienza piuttosto trascurata nell'alto medioevo, ed insieme all' Ysagoge entrò a far parte di quel corpus di testi noto come Articella che fu, a partire dal secolo XII, il fondamento della formazione e dell'insegnamento in molte delle università medievali. Si è ritenuto nel passato che l'opera di Costantino Africano avrebbe trascinato la Scuola medica Salernitana nel suo periodo aureo e che ne avrebbe addirittura condizionato gli sviluppi.

Certamente le traduzioni di Costantino provocarono un'importante evoluzione del pensiero medico dell'Occidente, anche se sfuggono i dettagli iniziali della diffusione delle sue opere dato che, alla luce delle conoscenze attuali, un rapporto formale fra Costantino e la Scuola Medica Salernitana è difficilmente sostenibile.

Probabilmente il ruolo di Salerno fu quello della diffusione dei testi costantiniani: la città infatti era all'epoca un importantissimo porto commerciale ed in città funzionava, con ogni probabilità, uno scriptorium dove i testi venivano copiati per la vendita.

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