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4) De Scultura - in V libri (Aster_X)

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Messaggio  Aster_x Ven Apr 12, 2013 11:15 pm

De Scultura
Guglielmo Aster 10° Corleone

Historia (Libro I di V)
L'arte della scultura ha origini antiche quanto la comparsa della prima orma umana, o quasi.
Fin dall'antichità si è certo di raffigurare in modo tridimensionale oggetti e figure di vario genere andandole a ricavare principalmente dalla pietra.
Inizialmente i materiali principalmente utilizzati furono in primis la pietra, di ogni genera, e successivamente il legno; l'uso del metallo e delle tecniche di fusione sono sostanzialmente tardive rispetto agli altri due materiali.
Nel corso dei secoli le tecniche e gli studi su di essi si sono perfezionati, elaborando diverse tecniche via via più raffinate e precise.

La scultura marmorea
L'arte di scolpire ogni tipo di pietra risale a tempi assai remoti, ma solo con l'avvento della cultura Ellenica nel Peloponneso vi è la predominanza del marmo per la realizzazione di tali opere. Esso, con il colore bianco, dona alle opere un aria più elevata e magnificente favorendo, inoltre, il gioco tra ombra e luce dell'opera; inizialmente però tali opere venivano dipinte con pitture policromatiche, usanza che si perse nel corso del tempo restituendo la nuda e viva pietra agli occhi dell'osservatore.

La sculture lignea
L'utilizzo del legno prese rapidamente piede nelle civiltà più antiche, sopratutto quella egiziana, grazie alla sua maggiore duttilità rispetto alla dura pietra, che consentiva una lavorazione più rapida e semplice. Anche esse erano solitamente ricoperte da diversi strati di pittura e di altri materiali con principalmente l'intento di proteggere il legno dagli agenti esterni. Spesso, oltre a strati di pittura policromatica, precedentemente si usava ricoprire la statua lignea con uno strato di stucco o altri rivestimenti simili per garantire una maggiore protezione.
Con l'avvento della scultura marmorea e delle migliorie tecniche in tale campo, la scultura lignea perse però rapidamente campo, andando a rivestire un ruolo di second ordine dovuto alla sua deperibilità ed al suo aspetto più grezzo e meno nobile rispetto alla pietra.

La scultura bronzea
La comparsa dell' uso dei metalli, che presto si concentro principalmente sul bronzo, come è stato detto inizialmente, risale a a periodi successivi all'uso della pietra e del legno e si pensa sia da attribuire alle culture orientali del Mediterraneo.
Inizialmente le opere di grandi dimensioni venivano realizzate ricoprendo con placche di metallo statue lignee o di pietre meno nobili; mentre quelle di piccole dimensioni con rudimentali tecniche di fusione.
Con la diffusione della tecnica di "fusione a cera persa con anima in argilla" ( VI secolo )abbiamo le prime statue unicamente in bronzo.
Vista l'impossibilità di pitturare il metallo in maniera efficacie erano soliti far risaltare alcuni dettagli (denti, occhi, ecc) con l'aggiunta di altri metalli o pietre preziose incastonate o fuse sulla statua direttamente.

La scultura in terra cotta
Essa è probabilmente la più diffusa nell'antichità vista la povertà dei materiali e la semplice realizzazione sopratutto per la realizzazione di piccola statue di divinità o santi. Vista però la sua grande fragilità, con l'avvento degli altri materiali viene presto abbandonata se non per piccole raffigurazioni di santi da poter esibire nelle proprie abitazioni.
Solo successivamente, verso la fine del '300 vi è un ritorno nell'architettura, anche se non su larga scala, per il compimento di piccole decorazioni.


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Messaggio  Aster_x Sab Apr 13, 2013 10:18 pm

De Scultura
Guglielmo Aster 10° Corleone

De facture marmoris (Libro II di V)
Gli strumenti
Il marmo è una pietra di media durezza, facilmente scalfibile con i giusti utensili e le gisute conoscenza di tale arte
Gli strumenti a disposizione dello scultore sono molteplici e si possono suddividere in tre categorie: Scalpelli (1), i quali sono strumenti a percussione; Trapani ad arco(2), utilizzati per forare il marmo; Lime (3), utilizzate per modellare gli ultimi dettagli.
Infine si possono aggiungere anche vari tipi di abrasivi, quali la pietra pomice, usati per levigare e lisciare l'opera compiuta.
Gli scalpelli, a loro volta, a seconda della forma e della funzione assumono nomi particolari:
- Subina o lesina (4), di grandi dimensioni a punta piramidale utilizzata per sgrossare inizialmente il blocco di pietra
- Calcugno (5), corto con tacca centrale utilizzato dopo il primo sgrossamento
- Gradina (6), un ferro piatto con due o più punte utilizzato per tracciare solchi paralleli (esempio le piegature delle vesti)
- Unghietto (7), dalla punta schiacciata e sottile utile per rifinire l'opera prima della levigatura finale.
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Tecniche di lavorazione
Esistono sostanzialmente due tecniche di lavorazione: diretta ed indiretta; le quali, comunque, prevedono uno studio preliminare fatto di appunti e bozza cartacee e talvolta, anche nella prima, vi sono studi e realizzazioni in miniatura in argilla o creta dell'opera finale

La tecnica della realizzazione diretta prevede un disegno iniziale sul blocco squadrato di pietra delle quattro vedute dell'opera compiuta; lo scultore andrà poi a rimuovere gradualmente vari strati di marmo senza mai perdere la visione totale dell'opera.
Tale tecnica però non prevede una visione principale e l'opera compiuta difficilmente presenterà una visione realistica del soggetto

La tecnica della realizzazione indiretta prevede lo studio e la realizzazione di un modello in argilla, o creta, in dimensioni reali rispetto all'opera finale, utile allo scultore per prenderne misure e proporzioni per poi riportarle fedelmente sul blocco di marmo dando così origine ad un opera più viva e realistica


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Messaggio  Aster_x Sab Apr 13, 2013 11:36 pm

De Scultura
Guglielmo Aster 10° Corleone


De facture lignee (Libro III di V)
Gli strumenti
Il legno è un materiale molto morbido nel quale è facile scavare andando a sottrarre materia portando alla luce l'opera finale in maniere simili a quelle utilizzate sui blocchi di pietra.
Gli strumenti necessari ad uno scultore ligneo, o intagliatore, sono, anche questa volta, in alcuni casi simili a quelli dello scultore marmoreo e con diverse forme e nomi a seconda delle loro funzionalità:
- Ascia (1), di piccole dimensioni utilizzata per la sbozzatura iniziale del tronco di legno
- Scalpello (2), utilizzato per intagliare con precisione
- Sgorbia (3), simile allo scalpello ma con la punta concava permette intagli sottili e più lievi
- Pialla (4), utilizzata per spianare le superfici
- Raschietto (5), anche esso utilizzato per spianare superfici, di dimensioni ridotte però
Anche per le sculture lignee si adoperano infine materiali abrasivi per lisciare ulteriormente la statua prima della sua finalizzazione.
4) De Scultura - in V libri (Aster_X)  Utensilidilegno

Tecniche di lavorazione
La lavorazione del legno inizia con la scelta di quale tra questi scegliere, scelta che viene solitamente lasciata all'intagliatore; i più usati sono il noce, il cipresso, il tiglio, la quercia ed il pero. Le tecniche adoperate sono simili a quelle per le sculture marmoree.
Se l'opera da realizzare è di piccole dimensioni si adotta un legno gia stagionato per una più rapida lavorazione benchè il legno sia più duro e restio alla lavorazione.
In caso di opere di media o grande dimensioni si adottano principalmente tronchi non stagionati e quindi più morbidi.
Il primo passo da fare in questi casi è lo svuotamento del midollo interno, contenente umidità, per evitare distorsioni, spaccature o muffe future, solitamente fatto sul retro del tronco poi richiuso da pannelli di legno. All'interno della statua sovente vengono inserite reliquie dei santi raffigurati o altri preziosi.
Nel caso l'opera da realizzare sia di grande dimensione, vista la limitazione delle stesse a causa del pezzo di legno, si procederà con la lavorazione delle singole parti poi unite tra loro tramite chiodi o incastri adeguatamente studiati.


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Messaggio  Aster_x Dom Apr 14, 2013 1:15 am

De Scultura
Guglielmo Aster 10° Corleone

De facture bronzee (Libro IV di V)
Il metello è una materia che non è possibile lavorare allo stato naturale come il legno o il marmo, avrà quindi bisogno di diverse tecniche di lavorazione.
Se il metallo è ridotto in lamine sottili, solitamente viene utilizzato il rame, esso puo essere applicato sopra ad un modello di pietra o di legno; in altro caso bisognerà utilizzare la tecnica della fusione ove è prediletto il bronzo.
In entrambi i casi la lavorazione del metallo compare solo alla fine del processo creativo, mentre la vera essenza dell'artista si mete in atto nella creazione del modello che verrà poi ricoperto dalle lamine o ricoperto dal metallo fuso. Le tecniche utilizzate per la creazione del modello saranno proprie del materiale utilizzato per la sua realizzazione

Tecnica della colatura
La colatura consiste nel versare il bronzo fuso in degli stampi aperti, precedentemente modellati in base ai calchi del modello. Questa tecnica darà vita ad una statua piena e quindi utilizzabile solo per opere di piccole dimensione per via degli eventuali problemi di peso e staticità della scultura.

Tecnica prima della fusione a cera persa
Tale tecnica consiste nella realizzazione di un modello in cera dell'opera da realizzare, su di essa viene poi plasmata dell'argilla. Facendo successivamente cuocere il tutto la cera si scioglie e defluisce dai canali di sfogo mentre l'argilla si consolida nella forma datagli; ne rimarrà una cavità che verrà riempita col bronzo fuso; infine, raffreddatosi e solidificatosi il bronzo, la statua, o getto, verrà liberata dall'argilla di cui è ancora ricoperta.
Tale tecnica, come per la colatura, permette di realizzare opere "piene" e quindi di notevole peso, ma più dettagliate e complesse. Dato che il modello in cera verrà distrutto con tale metodo è impossibile ricreare copie fedeli dell'opera realizzata.
4) De Scultura - in V libri (Aster_X)  Fusioneacera1

Tecnica seconda della fusione a cera persa
In questa variante il modello viene realizzato in cera, ma plasmato su una forma di argilla detta "anima"; l'anima e la cera vengono nuovamente ricoperti di un secondo strato di argilla; per evitare che l'anima si sposti si usa fissarla con chiodi metallici ad una base.
Facendo cuocere lo stampo completo la cera si scioglierà lasciando lo spazio alla futura colata di bronzo, che una volta raffreddatosi sarà ripulito dallo strato esterno di argilla e svuotato da quella interna.
Tale procedimento permette di creare opere in bronzo cave, con uno spessore relativamente sottile e quindi di peso considerevolmente minore rispetto a quelle piene. Anche in questo caso non sarà possibile realizzare delle copie della statua per via della distruzione del modello.
4) De Scultura - in V libri (Aster_X)  Fusioneacera2

Tecnica del negativo a tasselli
Quest ultima tecnica, più macchinosa, consente di realizzare opere con uno spessore esiguo e quindi economiche e leggere, ma cosa forse più importante sarà possibile recuperare l'anima per poter poi riprodurre delle copie dell'opera.
Una volta realizzato il modello in argilla su di esso viene applicato uno strato di gesso fissato con dei tasselli, in modo da poter scomporre e ricomporre il guscio esterno di gesso. Solidificatosi il gesso esso viene appunto scomposto e ricomposto, senza danneggiare l'anima, andando a formare uno stampo cavo del modello il quale verrà rivestito internamente da uno strato di cera; infine viene riempita la forma cava con argilla lasciando gli appositi canali di deflusso.
Facendo cuocere il tutto la cera si scioglierà lasciando, come nella tecnica precedente, un intercapedine ove sarà possibile colare il bronzo fuso.
4) De Scultura - in V libri (Aster_X)  Fusionenegativoatassell


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Messaggio  Aster_x Dom Apr 14, 2013 1:45 am

De Scultura
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De facture fictilie (Libro V di V)
Le tecniche per la realizzazione di opere in terra cotta sono principalmente due, "a mano" o "a stampo"; in entrambi i casi, grazie alla morbidezza e alla duttilità, ma sopratutto al processo per aggiunta di materia e non per sottrazione, come nel caso del marmo e del legno, vi è la possibilità di rimediare ad eventuali errori ed apportare modifiche di ogni genere fino al compimento ultimo dell'opera.
Per prevenire la deformazione ma più di tutto la comparsa di crepe ed imperfezioni nel corso del tempo tali opere vengono solitamente rivestite con pitture policromatiche o smaltate per mezzo di una seconda cottura.

Tecnica della lavorazione a mano
In tale lavorazione lo scultore aggiunge progressivamente parti di argilla informe andandola a modellare progressivamente con le proprie mani partendo dalle parti inferiori dell'opera da realizzare, ricorrendo ad utensili solo quando deve asportare volumi in eccesso rispetto all'opera idealizzata; nel caso il peso sia eccessivo si farà ricorso a sostegni in metallo per evitare che la figura si fletta sotto il suo stesso peso.
Nel caso l'opera sia di medie/grandi dimensioni lo scultore dovrà svuotare i volumi maggiori (esempio torace e cranio umano) per una migliore e più omogenea cottura ed un peso ridotto dell'opera.
Altre due tecniche possono essere ricondotte alla lavorazione "a mano": il procedimento a colombino, o lucignolo, e le tecniche per la lavorazione dei bassi rilievi.
La tecnica a colombino consiste nel aggiungere progressivamente bastoncini circolari di argilla gli uni sugli altri andando a formare il "perimetro" della figura, i quali sono appunti detti colombini; lo scultore con la pressione delle dita e l'uso di alcuni utensili unirà e levigherà le superfici delle diverse parti dando forma ad una struttura cava.
La tecnica utilizzata per i basso rilievi consiste nello stendere su di un piano una lastra di argilla sulla quale poi verranno appliccate incisioni o piccole quantità di argilla per creare le figure desiderate.

Tecnica a stampo
Tale lavorazione consiste nel far aderire uno strato sottile ed omogeneo di argilla su di uno o più stampi concavi in pietra o legno, i quali verranno poi rimossi lasciando solo l'argilla della statua in costruzione. Le varie parti verranno poi unite con una soluzione di acqua ed argilla che funzionerà da colla tra le varie componenti.
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