Casato Corleone
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[GdR] Tarto e Veronica: Il Sogno diventa Realtà...

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Messaggio  Ospite Mar Mag 01, 2012 8:51 pm

Veronica_colonna ha scritto:Mancava poco più di una settimana al fatidico giorno, e Veronica non aveva ancora spedito tutti gli inviti. Si mise subito al lavoro sul suo scrittoio. Chi la conosceva sapeva perfettamente che era una ritardataria cronica, e non si sarebbe sorpreso del poco preavviso che la donna avrebbe dato loro.
Dopo un'oretta esclamò soddisfatta

Ecco fatto!

Aveva finito di scriverli tutti. Adesso doveva solo spedirli, ma erano davvero tanti... Doveva chiedere aiuto. Chiamò sua figlia e sua nipote, ma senza ricevere alcuna risposta. Si alzò e le andò a cercare borbottando tra sè

Ma dove si saranno cacciate?...

Le cercò per tutta casa, ma di loro neanche l'ombra. C'era solamente la sua gatta, Duchessa, che dormiva beata su una poltrona in salotto. Probabilmente erano uscite. Sperava che tornassero il prima possibile, altrimenti chi l'avrebbe accompagnata a fare compere? Rassegnatasi, tornò nella sua stanza e vide quella pila di biglietti da inviare. Si chiese come avrebbe fatto a portarli da sola fino alla stazione della posta.
Alla fine le venne un'idea. Li avrebbe portati trascinandoli con il piccolo carretto che usava suo nipote Michele per trasportare i suoi giocattoli, quando era ancora un bambino.
Li mise tutti sopra il carretto, tranne alcuni. Quelli non li avrebbe spediti con della normale posta, ma in modo speciale, perchè erano per delle persone speciali: le Scugnizze.
Tornò a casa e salì nella sua stanza. Prese un nastro di seta marrone e legò i biglietti restanti, poi prese dalla gabbia il suo gufo scugnizzo, gli legò le lettere alla zampetta e lo fece volare dalla finestra

Presto, portale al club!


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Lady_marin ha scritto:Marin era appena arrivata da un negozio, ad anticipare il regalo da prendere a sua nonna... quando nn vide nessuna anima viva in casa... Marin pensò fra sè

"Forse starà facendo qualcosa nella sua camera.... Infondo è sempre occupata, x gli inviti. Mah, andiamo a controllare! Anzi... prima andiamo a vedere nelle altre stanze!"

Marin girò per tutta la casa, nn c'era nessuno/a, ma gli mankava ancora la stanza, si avviò, aprì la porta e vide la nonna che lavorava sugli inviti e che dava al gufetto gli inviti da portare al club. Si avvicinò alla nonna e le chiese...

Ciao nonna, perchè nn andiamo a farci una passeggiata, invece di stare chiusa in casa ogni giorno?

Usciti di casa, si avviarono a fare una passeggiata..

Sissi26 ha scritto:Silvia Maria aveva appena finito di lavorare in Atelier e, dopo aver chiuso, decise di fare una bella passeggiata. Dopo il lavoro le piaceva passeggiare lungo la riva del mare, anche se in inverno. Era bello sentire l'odore del mare e il venticello che le sfiorava la pelle. Durante le sue passeggiate le piaceva riflettere su qualsiasi cosa, dai grandi problemi alle cose più banali.
Stava prendendo il viottolo che portava al mare, quando vide sua figlia Marin e sua madre che a braccietto, uno accanto all'altra, passeggiavano.
Sorrise vedendo due delle persone più importanti della sua vita.
Sua madre le aveva dato un'ottima educazione e l'affetto che solo una madre potesse dare, impedendo che vivesse in quel convento dove era stata abbandonata e senza una famiglia. Aveva avuto solo una madre, ma finalmente avrebbe avuto un padre, nonostante adesso lei fosse molto grande.
Conosceva Marco, il promesso sposo di sua madre, da tempo, prima ancora che conoscesse il suo ex marito, e sapeva che lui e sua madre erano fatti per stare insieme, per questo un giorno lo incitò a riconquistare sua madre... e c'era riuscito.
Adesso sua madre era felice accanto a lui e questo non faceva altro che rendere il suo cuore pieno di gioia, anche se quello non era uno dei periodi più belli dato che da poco si era separata da suo marito ed erano in attesa che il matrimonio venisse annullato. Ma la gioia di vedere sua madre felice con l'uomo che amava toglieva qualsiasi tristezza.
Raggiunse la madre e Marin e con grande sorriso le salutò, dicendo:

"Ciao mamma... Ciao tesoro, anche voi vi godete una bella passeggiata?"

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Messaggio  Ospite Mar Mag 01, 2012 8:56 pm

Conteberengario ha scritto:Berengario aveva ricevuto l'invito del matrimonio di suo cugino Primo Marco.
Nel leggere l'invito sentì dentro di se immensa felicità e tanta emozione, suo cugino si sarebbe finalmente sposato; la voce girava da diverso tempo nel palazzo di famiglia e finalmente era divenuta realtà certa.
Finito di leggere l'invito prese carta e inchiostro per scrivere una lettera a suo cugino.

[rp]"Caro Cugino,
la notizia della data certa del tuo matrimonio mi rallegra tantissimo.
Sono veramente felice per te, per aver trovato una damigella come Veronica capace di renderti tanto felice.
Certamente tuo cugino Berengario sarà presente il 14 alla cerimonia del tuo matrimonio, più che altro volevo avvisarti che molto probabilmente verrò accompagnato.
Ancora non c'è nulla di certo ma se mi dovessi veder arrivare in compagnia almeno non ne rimarrai sorpreso, forse tutto il resto della famiglia si! (sto sorridendo al solo pensiero).
Tanti auguri cugino mio, dai un bacio a Veronica e buoni preparativi.


Un saluto
Berengario Corleone
Conte di Suio
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Lordenrico ha scritto:Enrico ricevette una missiva di Tarto, che ormai considerava suo cugino, anche se lo era di suo padre.
I vari impegni dei due li tenevamo spesso lontani ma un sentimento di affetto però li accomunava a discapito della distanza.

Decise dunque di rispondere e prendendo piuma e pergamena scrisse:

[rp]Caro cugino Tarto,

è con immensa gioia che ricevo questo tuo invito. Già avevi accennato qualcosa in famiglia, ma si sa,
non lo si prende mai sul serio finchè non arrivano documenti ufficiali. Noi Corleone siamo duri da sposare.

E' con altrettanta gioia che vedo confermata la tua voglia di farti da testimone. Quindi ci si vede al matrimonio caro cugino.

Saluta la tua compagna e statemi bene.

Lord Enrico Corleone,
Visconte di Itri.


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[/rp]

Veronica_colonna ha scritto:Stava guardando il gufo volare via, quando sentì la voce di Marin

Ciao nonna, perchè nn andiamo a farci una passeggiata, invece di stare chiusa in casa ogni giorno?

Beh tesorina, avrei ancora mille cose da fare, ma... forse hai ragione. Un po' d'aria fresca non potrà che farmi del bene

Detto ciò uscirono di casa.
Passeggiavano per le strade di Terracina, ammirando il paesaggio del mare e scrutando di tanto in tanto qualche bottega. Veronica anche se si stava rilassando, non riusciva a dimenticarsi dei preparativi. Sarebbe stato il suo grande giorno, voleva che fosse tutto perfetto, o che almeno ci andasse vicino.
Sua nipote, dal canto suo, era un'ottima compagnia per pomeriggi all'insegna di compere, anche se Veronica, avesse voluto essere accompagnata a fare le spese per i preparativi anche dalle sue amiche e da sua figlia, oltre che Marin.
Le chiese dove fosse sua madre, e la ragazza le rispose che stava lavorando in atelier. La donna ripensò alla loro bottega. Lei e sua figlia l'aprirono insieme, lavorandoci sopra duramente per anni. Veronica amava il suo lavoro e da quando era con sua figlia, lo amava ancora di più. Solo che ultimamente stava trascurando la bottega, lasciando così il doppio del lavoro asua figlia. Per fortuna la ragazza era un angelo, ed era disposta a farlo, purchè lei fosse stata felice con Marco.
Ad un certo punto Marin e Veronica si sentirono chiamare

Ciao mamma... Ciao tesoro, anche voi vi godete una bella passeggiata?

La ragazza andò subito ad abbracciare la mamma, mentre Veronica si limitò a sorriderle e salutarla. I suoi pensieri andavano a Marco in quel momento. Si chiese dove fosse e cosa facesse in quel momento. Sicuramente era meno agitato di lei. Sembrava quasi che sapesse esattamente cosa fare e quando farlo, e ciò infondeva alla donna una sensazione di sicurezza mai avuta prima.
Silvia interruppe i suoi pensieri, chiedendole se andava tutto bene. Lei la rassicurò con un sorriso e le disse che dovevano andare a cercare le amiche per iniziare con i preparativi. Si incamminò per andare, ma vide che le sue ragazze non la seguivano, così si girò e disse loro

Andiamo?


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Messaggio  Ospite Mar Mag 01, 2012 9:02 pm

Tarto.86 ha scritto:Ero un po' nervoso per questa cerimonia dopo quel magnifico giorno in cui mi ero dichiarato alla mia bella Veronica davanti a tutti i parenti ne era passato di tempo ma per me era come se fosse stato ieri.
Gironzolavo sue giu' per la mia villa con in mente solo il problema del vestito che avrei dovuto indossare e di come organizzare il tutto ero nel piu' totale panico mentre la mia servitu' la vedevo schizzare di qua e di la' pareva piu impazzita di me, non sapeva piu dove andare per via del matrimonio che era ormai alle porte e della festa che avrei tenuto prima del matrimonio, quando mi vedo arrivare in tutta corsa un corriere che mi porge un molte lettere e fra tutte ne spiccavano 2 con un sigillo molto famigliare (sorrisi), le presi e lo congedai .
Preso dalla curiosita' di sapere chi mi avesse scritto mi avviai verso il mio studio e in tutto sto baccano mi venne un'idea illuminante,chiamai Giacomo e gli dissi: "Ascoltami adesso vai in citta' e mi cerchi un buon sarto che mi sappia dare qualche consiglio per un bel vestito da matrimonio ."
Lui annui e corse via verso l'uscita come il vento.
Mi ritirai nello studio e aprii subito le 2 lettere con sopra il sigillo del mio Casato erano di Enrico e di Berengario, ne fui molto compiaciuto quando lessi che avevano accettato il mio invito.
Questo mio matrimonio era un modo anche per riunire il Casato dopo che aveva passato dei momenti di crisi interna pensai.....finii di leggere le altre lettere e me ne tornai in giro per la villa.
Mentre passeggiavo sotto i portici che davano verso il mio giardino i miei pensieri erano tutti per la mia Dolce meta' e mi chiedevo cosa stava facendo in questo momento, conoscendola era messa peggio di me ma poteva contare su Sissi, sua nipote e il suo club (feci na risata) fra donne si capiscono subito e si aiutano son io che non so dove sbattere la testa da quando mi son trasferito qua a Terracina non ho avuto molto tempo per legare con le persone pensai e avendo tutti i parenti a Gaeta mi ritrovo come dire un po solo e proprio in questi casi che un buon amico mi farebbe comodo anche se posso sempre contare su Giacomo e sulla sua saggezza era un grande amico di mio padre hai suoi tempi e da quando lui e morto mi e sempre stato accanto e aiutato nei momenti difficili.
Con questi ultimi pensieri andai a pranzo la mattinata era stata gia' piena di emozioni chissa' cosa mi avrebbe offerto il pomeriggio^^ (sorrisi).........

Federica. ha scritto:Federica Maria Cristina passeggiava tranquillamente per le vie strette di Terracina,esausta per la dura mattinata passata tra consiglio,parlamento e municipio era diretta verso la cattedrale a ritirarsi in un momento di preghiera ma soprattutto per preparare al meglio la cerimonia per il matrimonio di zio Tarto e Veronica

Che bello celebrerò il mio primo matrimonio è sarà pure un matrimonio importante!devo organizzare tutto al meglio...

non riuscì nemmeno a terminare di parlare che finì addosso a qualcuno che la scaraventò per terra

Ahia che male...oh Sissi,Veronica,Marien scusate se vi sono venuta addosso

si alzò pulendosi il vestitino per poi abbracciarle.

Veronica_colonna ha scritto:Stavano chiacchierando allegramente, quando si sentì urtare da una piccola ragazza. Guardò in avanti e vide che era la sua nipotina, Federica.

Ahia che male...oh Sissi,Veronica,Marien scusate se vi sono venuta addosso

Ma no tesoro, scusami tu! Smile

L'aiuto a ripulirsi il vestitino e le chiese se le andasse di unirsi alla loro passeggiata. Con sua gioia, Federica accettò e si incamminarono per le vie del centro. Visitando i vari negozi e bancarelle comprò un dolcetto per la piccola Federica, una boccetta di acqua profumata a Marin, e un cappello per sua figlia Silvia Maria.
Mentre parlavano del più e del meno, Veronica si girò verso una vetrina di un calzolaio e rimase talmente affascinata da ciò che aveva visto che si fermò tutt'a un tratto lasciando le ragazze andare avanti. Si avvicinò alla vetrina e ammirò a bocca aperta un paio di stupende scarpe bianche.
https://2img.net/h/oi41.tinypic.com/34oppb5.jpg

Sua figlia notò che Veronica non era più tra loro, ma intenta a fissare un negozio con le mani sulla vetrina. Silvia a volte pensava che sua madre fosse peggio di una bambina...
Tutte e tre le si avvicinarono e cercarono di capire cosa stesse fissando. Veronica si rivolse alla figlia

Non sono fantastiche?? Si abbinerebbero perfettamente col mio abito...

Silvia Maria le chiese se l'avesse finito di aggiustare. Veronica spalancò gli occhi in preda al panico e disse in un sussurro appena percettibile

Non ancora...


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Messaggio  Ospite Mer Mag 02, 2012 2:43 pm

Alessia ha scritto:Elizabeth rimettendo in ordine la stanza che avevano preso nell'ostello, trovò per caso un foglio.
Curiosa e innervosita dal fatto che Michele non gliene avesse parlato lo prese e lo lesse.

Oh! I suoi nonni si sposavano! E lui non aveva nemmeno provveduto a rispondere all'invito.

Scosse la testa a mò di disapprovazione. Quel ragazzo si sarebbe scordato anche la testa se non fosse per il fatto che l'aveva attaccata al collo.

Quando tornò in ostello la ragazza lo rimproverò facendogli svolazzare dinanzi al visto l'invito di partecipazione. Quando volevi dirmi che eravamo stati invitati ad un matrimonio? Mi fai fare le brutte figure senza che io nemmeno ne sappia nulla! Lo guardò storto ma poi lo abbracciò buttandogli le braccia al collo. Rispondi a tua nonna, amore e complimentati. Io ora vado a comprare un bel vestito da mia cugina per l'evento importante. Poi si scurì in viso. E ci sarà anche tutta la tua famiglia... Finalmente avrebbe conosciuto qualcun altro.

E datogli un leggero bacio sulla guancia se ne uscì col suo borsello, dopo aver attinto dalle tasche di Michele qualche spicciolo.


Michelearcangelo ha scritto:Michele era rimasto interdetto dal rimprovero. Aveva provato a scusarsi, dicendo che glielo avrebbe detto, ma in realtà aveva ragione lei. In quel periodo di transizione, si era quasi scordato del matrimonio della nonna. Aveva ormai lasciato l'esercito, aveva terminato il suo mandato provinciale, la sua relazione con la giovane stava lentamente mutando.
Quando questa se ne andò, lui rimase a guardare la stanza per metà ordinata, per metà ancora in quel lieve caos che caratterizzava la sua cura per quanto fosse, anche in parte, suo.
Finì il lavoro cominciato dalla coinquilina, e si fermò a contemplare il suo aspetto da civile nello specchio fissato alla parete. Non rimpiangeva la vita che aveva lasciato, tuttavia non riusciva ad abituarsi al suo nuovo aspetto. Era lo stesso, eppure era così diverso...
Scrisse due righe per la nonna, per farle capire che sarebbe venuto, e assieme ad Alessia, e si accorse di non avere un bel vestito per la cerimonia.
Scese quindi anche lui, portandosi il borsellino, un po' più leggero di quando era tornato, diretto verso la bottega del sarto.


Sissi26 ha scritto:Silvia Maria insieme a sua madre e alla figlia Marin fece una bella passeggiata, anche se si era aggiunta al gruppetto anche sua cugina Federica. Rimase colpita dalla panico da cui era stata presa sua madre. Era molto nervosa. Eppure, quando si sposò lei, riuscì ad aiutarla nell'organizzazione perfettamente. Per tranquillizzarla, le disse:

"Mamma, se vuoi ti aiuto io con l'abito. Sai che sono disponibile... Voglio che tu e papà..."-chiamava già così Marco-"...abbiate una bella cerimonia."

La guardò e le sorrise, per farla tranquillizzare.

Alicegaia ha scritto:aia"]Una missiva era arrivata sulla sua porta era della sua amica Vero!!!
La invitava al suo matrimonio come damigella d'onore!!! Alice prima di partire scrisse due righe!!!

[rp]Vero carissima sarò lieta e ben felice di essere la tua damigella d'onore, ma ho bisogno di una aiutante per fare piccoli accorgimenti all'entrata in chiesa. Mi sta raggiungendo Afrina!!! Spero che tu sia felice!!! A presto!!![/rp]

Alice corse verso il suo baule e indossò un vestito che avrebbe fatto sicuramente fatto parlare i cittadini..., a lei piaceva mettersi in mostra Laughing


Cle77 ha scritto:Erano settimane che non si parlava d'altro,finalmente Veronica si sposava e Viola non si sarebbe persa di certo il matrimonio..
Prese carta e penna per scriverle due righe...

[rp]Carissima Veronica...
come sai sono in Abruzzo,ma sai anche che non mi perderei mai il tuo matrimonio,quindi aspettami che arrivo con la mia famiglia..
Un bacio
Viola

[/rp]

Chiuse la pergamena e la fece recapitare alla cara amica


Federica. ha scritto:La passeggiata con la zia Veronica e le cugine fu molto divertente,la zia gli aveva persino comprato un dolcetto (*-*),ad un certo punto mentre passeggiavano in una delle vie di Terracina Federica si ricordò di un grande impegno

Zia purtroppo vi devo lasciare,mi sono dimenticata che devo svolgere alcune commissioni

e dopo aver dato un bacetto a tutti e tre si avviò verso il palazzo.

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Messaggio  Ospite Mer Mag 02, 2012 3:01 pm

Veronica_colonna ha scritto:Accettò l'aiuto di sua figlia. Decisero quindi di tornare a casa a lavorare sul vestito.
Una volta arrivate, sua nipote Marin Ashasa si occupò della gatta e delle piante in casa, mentre Silvia Maria e Veronica si misero al lavoro.
Mentre stava armeggiando con ago e filo sentì bussare alla finestra. Era il gufo scugnizzo di ritorno. Aprì e vide che aveva delle lettere legate alla zampina. Lo fece entrare e il volatile andò a posarsi nella sua gabbietta per bere e mangiare, lasciando a Veronica le lettere.

Bah, questo pennuto non pensa altro che a cibarsi!

Disse la donna lamentandosi del gufo. Silvia Maria le chiese cosa fossero le lettere che teneva nella mano. Veronica guardò le buste e vide che erano due da parte delle sua amiche scugnizze e una da parte di Michele.

Tesoro, ti dispiace se vado a rispondere alle lettere?

Silvia le disse di non preoccuparsi, che ci avrebbe pensato lei a continuare con il vestito. Veronica la ringraziò e si diresse al piano di sopra, nella sua stanza. Se si fosse sposata anni fa, non avrebbe lasciato sua figlia occuparsi del proprio abito, ma adesso anche Silvia era una sarta esperta, e sopratutto Veronica le aveva già insegnato tutto quello che sapeva sul mestiere, perciò la potè lasciar fare in tutta tranquillità.
Si sedette davanti allo scrittoio e aprì la prima lettera che aveva tra le mani, quella della sua cara amica Viola, che la informava del suo arrivo a giorni per assistere al suo matrimonio. Veronica prese un foglio, una piuma e un calamaio. Intinse appena la punta della piuma nell'inchiostro e iniziò a scrivere:

[rp]Cara Viola,

Ti ringrazio per avermi scritto. Non immagini la gioia che mi hai dato nel sapere che verrai al mio matrimonio! La cerimonia si terrà in Chiesa, mentre il ricevimento nella nostra tenuta, che è appena stata finita di costruire appena fuori città. Io ti aspetterò di vederti insieme alla tua famiglia. Un abbraccio mia cara, a te e tutti i tuoi cari.
Con affetto

Veronica[/rp]

Finito di scrivere, la mise dentro una busta che sigillò con della cera e la mise a parte. L'avrebbe spedita dopo, insieme alle altre. Prese poi la lettera da parte di suo nipote. La lesse e rispose anche a lui, dicendogli che era felice di sapere che sia lui che Alessia avrebbero partecipato. La imbustò, la sigillò e la mise sopra quella per Viola.
Prese poi per ultima la lettera di Alice. La aprì e la lesse. Le aveva scritto di aver accettato la sua richiesta di farle da damigella d'onore. Veronica prese nuovamente foglio e piuma e iniziò a risponderle:

[rp]Cara Alice,

Sono felice di sapere che hai accettato la mia proposta! Ovviamente come Damigella d'Onore, hai il diritto di scegliere tutte le altre damigelle che ti aiuteranno per la cerimonia. Colgo l'occasione per ricordarti che dopo la cerimonia, il ricevimento si terrà nella nostra nuova tenuta, appena fuori Terracina. Un abbraccio a te e ad Afrina.
Con affetto

Veronica[/rp]

Stessa procedura anche per l'ultima lettera. Subito dopo le prese e si alzò dallo scrittoio. Guardò verso la gabbia del gufo e vide che la stava fissando con quegli occhioni verdi. Sembrava che stesse guardando la sua prossima pietanza...
Veronica decise di non farci caso e si avvicinò al volatile, gli legò nuovamente le lettere alla zampa e gli disse mentre lo portava alla finestra

Sai cosa devi fare, vai!

Il gufo prese il volo e andò via.
Veronica tirò un sospiro. Aveva partecipato a tanti matrimoni, aveva organizzato anche quello di sua figlia, perciò sapeva cosa fare in quelle occasioni. Ma c'era sempre qualcosa che le attorcigliava lo stomaco. Presto avrebbe lasciato quella casa. Dopo il matrimonio si sarebbe trasferita nella nuova villa di Marco, che lui aveva fatto costruire per loro. Da un parte era felicissima di vivere in una casa grande, bella, elegante e lussuosa con il suo amore, il pensiero di avere una casa solo per loro la emozionava molto. Ma d'altra parte, provava un po' di nostalgia e malinconia al pensiero di dover lasciare la sua casa. Quella casa l'aveva presa quando era molto giovane, dopo aver lasciato la casa dei genitori, e lì aveva cresciuto le sue due amate figlie, Priscilla, la quale non era più tra loro da tanti anni, e Silvia Maria. Ora che si sarebbe trasferita, doveva comunicare a sua figlia e sua nipote che sarebbe stata felice di lasciare a loro la sua casetta.
Girò per la sua stanza, osservando i dipinti, gli arazzi, il suo letto e infine le due librerie. Passò una mano su tutti i scaffali delle librerie, sfiorando con le dita le copertine dei libri, fino a quando uno di essi attirò la sua attenzione. Lo prese e lo aprì. Era un libro che parlava delle tradizioni del matrimonio, lo stesso che aveva letto quando organizzò il matrimonio di sua figlia e da cui aveva preso molti spunti. Si sedette su una poltroncina vicino alla porta e, sfogliando le pagine trovò alcune informazioni riguardo alle cose che portavano bene...

[rp]...La tradizione vuole che la sposa porti con se il giorno del matrimonio sei cose: una cosa prestata: ad indicare l 'affetto delle persone care che rimangono vicine in questo passaggio dal vecchio al nuovo; una cosa regalata: a ricordare il bene delle persone care; una cosa blu: a simboleggiare la purezza; una cosa vecchia: che simboleggia la vita che si lascia alle spalle e l'importanza del passato che non deve essere dimenticato nella transizione verso la nuova vita; una cosa nuova: che simboleggia la nuova vita che sta per iniziare, indica tutti i nuovi traguardi e le novità che porterà con sé....[/rp]

Veronica trasalì.

Come ho potuto dimenticarlo?!

Silvia entrò nella sua stanza spaventata dalle urla della madre e le chiese se fosse tutto a posto.

No, affatto! Mi sono dimenticata di pensare a quello che portafortuna! Sarà un disastro su tutti i fronti...

Si accasciò sulla poltrona con le lacrime agli occhi......


Tarto.86 ha scritto: Nel pomeriggio dopo pranzo stavo passeggiando fuori dalla mia villa di campagna con annesso il mio laboratorio di carpenteria, era qui che passavo la maggior parte dell'anno; finito l'inverno rigido e con le prime giornate miti che preannunciavano l'arrivo della primavera, io e gran parte della servitu', ci eravamo trasferiti qua, dove ora era tempo di lavorare i campi e prepararli per la semina mentre la mia carpenteria era piena di commissioni che dovevano essere consegnate in tempo e fra tutte una molto importante che entro 7 giorni doveva essere pronta era il mezzo con cui poi avrei portato la mia sposa all'altare quindi doveva essere perfetta.
Mentre camminavo mi chiedevo che fine avesse fatto Giacomo era via da tutta la mattina, va bhe' che da qui fino in citta' ci impiega un'ora senza tirare troppo il cavallo,pensai, il problema semmai e' quello di trovare un buon sarto e che sia disposto a venire fin qua dato che io non mi posso muovere da qui perche' i miei troppi impegni non me lo possono permettere e speravo che fosse gia' di ritorno dato che il tempo non era a nostro favore.
Per cercare di non pensare a tutto questo e per distrarmi mi incamminai decisi di rientrare e di puntare verso le scuderie dove tenevo una 50 cavalli, una razza molto particolare si trattavano di Shire una razza maestosa, per me i piu' belli che ci fossero in tutta contea.
Volevo che fossero loro a trainare la carrozza nuziale e gia' mi immaginavo la scena 30 di loro tutti bianchi http://www.theostler.org.uk/ESW/Images/Ref_-_H6_Reggie.jpg che sfilavano lungo le vie di Terracina fino alla chiesa mentre io sarei arrivato con lo stallone nero http://www.blackshireequestrian.com/Hesselgallop042511.jpg e mentre li osservavo e li accarezzavo mi stupivo sempre di piu' di come queste creature fossero cosi belle e nobili questi.
Ad un certo punto mentre ero alle prese col mio stallone, vedo arrivare un mio servo che mi stava cercando e mi disse:
Mio signore e tornato Giacomo con il sarto vi attendo in villa."
Chiamai lo staliere e gli porsi le redini di Gold Black il mio nuovo stallone che da poco aveva preso il posto di quello che mi era morto a causa della sua vecchiaia, piansi quando manco', ne ero molto affezionato e Black mi stava riempiendo questo vuoto, mi voltai verso lo staliere e gli dissi: "Oggi son felice e pure lui lo deve essere dagli doppia razione di biada e una bella strigliata lo voglio in gran forma per quel giorno".-"Si mio signore sara' fatto, vedrete sara' magnifico per la sua cerimonia". Rispose lui.
Mi avviai con passo svelto verso la villa dove mi aspettavano, entrai e li vidi che mi si trovavano nel salone e che Giacomo gli aveva gia' offerto un bicchiere del nostro vino.
"Buon pomeriggio a voi e grazie di essere venuto fin qui, prego accomodiamoci nel mio studio."-Il sarto si presento porgendomi la mano"Piacere di fare la Sua conoscenza mi chiamo Lorenzo al vostro servizio. Ricambiali la stretta di mano e mi accorsi che era poco piu' di un ragazzo a occhio e croce solo qualche anno ci separava, ma si capiva che aveva talento da vendere.
Ci spostammo nello studio e li, il tempo volo' talmente in fretta che quando ne uscimmo si stava imbrunendo, quindi pensai bene di invitare il sarto a rimanere a cena e passare la notte da me, dato che non era bene muoversi durante la notte, anche se la nostra era una contea tranquilla, era sempre meglio evitare di viaggiare di notte, se non per casi urgenti, Lorenzo accetto piu' che volentieri.
Presi Giacomo e gli dissi:"Vai in cucina e avvisa i cuochi che stasera abbiamo un ospite e di a tua moglie di mandare qualche domestica a preparare una camera da letto." Dicendo questo lo congedai, mentre io e Lorenzo ci spostavamo nei giardino interno alla villa mentre aspettavamo la cena.
La cena fu buona e abbondante come sempre feci i complimenti al cuoco e pure l'ospite gradi la cena che pero' gli fece venire un gran sonno, cosi chiedendomi scusa nel non poter proseguire la serata in mia compagnia si ritiro nella sua stanza a dormire, io invece non avevo sonno da tutta l'ansia che avevo in corpo non potevo tralasciare nulla ogni piu' piccolo dettaglio doveva essere perfetto (sorrisi non mi riconoscevo dove era andato il me steso tranquillo forse stavo prendendo la cosa un po troppo come dire complicata), cosi mi sedetti sulla mia poltrona preferita davanti al caminetto a leggere un libro che mi prese molto la curiosita', infatti mi persi talmente tanto nel leggerlo che mi coricai tardi.
La mattina dopo, al richiamo del gallo mi alzai e in quell'istante credetemi lo avrei voluto far arrosto.Sceso nel salone e dopo aver fatto una buona e sostanziosa colazione in compagnia di Lorenzo e Giacomo.
Dopo colazione, accompagnai Lorenzo che si stava preparando per ripartire verso Terracina, con la promessa che ci saremmo rivisti da li a 3 giorni per la prova del vestito, lo vidi sparire fra la boscaglia mentre io e Giacomo ci stavamo avviando verso la carpenteria per vedere come stavano procedendo i lavori e la sorpresa fu grande da lasciarci a bocca aperta scoprii che era successo.......


Tarto.86 ha scritto: Nel pomeriggio dopo pranzo stavo passeggiando fuori dalla mia villa di campagna con annesso il mio laboratorio di carpenteria, era qui che passavo la maggior parte dell'anno; finito l'inverno rigido e con le prime giornate miti che preannunciavano l'arrivo della primavera, io e gran parte della servitu', ci eravamo trasferiti qua, dove ora era tempo di lavorare i campi e prepararli per la semina mentre la mia carpenteria era piena di commissioni che dovevano essere consegnate in tempo e fra tutte una molto importante che entro 7 giorni doveva essere pronta era il mezzo con cui poi avrei portato la mia sposa all'altare quindi doveva essere perfetta.
Mentre camminavo mi chiedevo che fine avesse fatto Giacomo era via da tutta la mattina, va bhe' che da qui fino in citta' ci impiega un'ora senza tirare troppo il cavallo,pensai, il problema semmai e' quello di trovare un buon sarto e che sia disposto a venire fin qua dato che io non mi posso muovere da qui perche' i miei troppi impegni non me lo possono permettere e speravo che fosse gia' di ritorno dato che il tempo non era a nostro favore.
Per cercare di non pensare a tutto questo e per distrarmi mi incamminai decisi di rientrare e di puntare verso le scuderie dove tenevo una 50 cavalli, una razza molto particolare si trattavano di Shire una razza maestosa, per me i piu' belli che ci fossero in tutta contea.
Volevo che fossero loro a trainare la carrozza nuziale e gia' mi immaginavo la scena 30 di loro tutti bianchi http://www.theostler.org.uk/ESW/Images/Ref_-_H6_Reggie.jpg che sfilavano lungo le vie di Terracina fino alla chiesa mentre io sarei arrivato con lo stallone nero http://www.blackshireequestrian.com/Hesselgallop042511.jpg e mentre li osservavo e li accarezzavo mi stupivo sempre di piu' di come queste creature fossero cosi belle e nobili questi.
Ad un certo punto mentre ero alle prese col mio stallone, vedo arrivare un mio servo che mi stava cercando e mi disse:
Mio signore e tornato Giacomo con il sarto vi attendo in villa."
Chiamai lo staliere e gli porsi le redini di Gold Black il mio nuovo stallone che da poco aveva preso il posto di quello che mi era morto a causa della sua vecchiaia, piansi quando manco', ne ero molto affezionato e Black mi stava riempiendo questo vuoto, mi voltai verso lo staliere e gli dissi: "Oggi son felice e pure lui lo deve essere dagli doppia razione di biada e una bella strigliata lo voglio in gran forma per quel giorno".-"Si mio signore sara' fatto, vedrete sara' magnifico per la sua cerimonia". Rispose lui.
Mi avviai con passo svelto verso la villa dove mi aspettavano, entrai e li vidi che mi si trovavano nel salone e che Giacomo gli aveva gia' offerto un bicchiere del nostro vino.
"Buon pomeriggio a voi e grazie di essere venuto fin qui, prego accomodiamoci nel mio studio."-Il sarto si presento porgendomi la mano"Piacere di fare la Sua conoscenza mi chiamo Lorenzo al vostro servizio. Ricambiali la stretta di mano e mi accorsi che era poco piu' di un ragazzo a occhio e croce solo qualche anno ci separava, ma si capiva che aveva talento da vendere.
Ci spostammo nello studio e li, il tempo volo' talmente in fretta che quando ne uscimmo si stava imbrunendo, quindi pensai bene di invitare il sarto a rimanere a cena e passare la notte da me, dato che non era bene muoversi durante la notte, anche se la nostra era una contea tranquilla, era sempre meglio evitare di viaggiare di notte, se non per casi urgenti, Lorenzo accetto piu' che volentieri.
Presi Giacomo e gli dissi:"Vai in cucina e avvisa i cuochi che stasera abbiamo un ospite e di a tua moglie di mandare qualche domestica a preparare una camera da letto." Dicendo questo lo congedai, mentre io e Lorenzo ci spostavamo nei giardino interno alla villa mentre aspettavamo la cena.
La cena fu buona e abbondante come sempre feci i complimenti al cuoco e pure l'ospite gradi la cena che pero' gli fece venire un gran sonno, cosi chiedendomi scusa nel non poter proseguire la serata in mia compagnia si ritiro nella sua stanza a dormire, io invece non avevo sonno da tutta l'ansia che avevo in corpo non potevo tralasciare nulla ogni piu' piccolo dettaglio doveva essere perfetto (sorrisi non mi riconoscevo dove era andato il me steso tranquillo forse stavo prendendo la cosa un po troppo come dire complicata), cosi mi sedetti sulla mia poltrona preferita davanti al caminetto a leggere un libro che mi prese molto la curiosita', infatti mi persi talmente tanto nel leggerlo che mi coricai tardi.
La mattina dopo, al richiamo del gallo mi alzai e in quell'istante credetemi lo avrei voluto far arrosto.Sceso nel salone e dopo aver fatto una buona e sostanziosa colazione in compagnia di Lorenzo e Giacomo.
Dopo colazione, accompagnai Lorenzo che si stava preparando per ripartire verso Terracina, con la promessa che ci saremmo rivisti da li a 3 giorni per la prova del vestito, lo vidi sparire fra la boscaglia mentre io e Giacomo ci stavamo avviando verso la carpenteria per vedere come stavano procedendo i lavori e la sorpresa fu grande da lasciarci a bocca aperta scoprii che era successo.......


Sissi26 ha scritto:Silvia Maria si stava occupando dell'abito da sposa, mentre sua madre si occupò di rispondere alle lettere che aveva ricevuto. Passarono alcune ore e il pomeriggio passò in lampo. Salì le scale e si recò nella stanza di sua madre.

"Mamma è tardi. Vado a preparare la cena. Marin sta già apparecchiando... Tu riposati.", disse alla madre sorridendo.

Detto ciò, scese giù e preparò la cena. Dopo una mezz'oretta, lei, sua figlia e sua madre stavano cenando.

"Bhe... io vado a dormire. Sono stanca. Domani sarà una giornata pensate."

Sorrise alla madre e alla figlia e le baciò. Dopo salì le scale e si recò nella sua stanza. Mentre si preparava per la notte, riordinò le idee pensando a cosa doveva fare l'indomani mattina. A pensare quel che doveva fare l'indomani le venivano le confusioni. Lei però non aveva così tanto da fare come sua madre. Doveva solo organizzare il suo trasferimento da Terracina e Pontecorvo...


Melimarty ha scritto:Alicegaia aveva informato Meli della missava ricevuta, la carissima Vero convolava a nozze. Madre e figlia uscirono per scegliere due abiti speciali,quel giorno volevano essere elegantissime.....


Alicegaia ha scritto:Meli su io come damigella d'onore devo scegliere le altre damigelle, tu sarai insieme ad Afro quelle che apriranno il corteo, su andiamo da Veronica smettila di specchiarti...

Scesero in fretta le scale e nei pizzi e i merletti si recarono presso l'abitazione dell'amica...


Veronica_colonna ha scritto:Erano passati alcuni giorni da quando si era fatta prendere da quella crisi. Per fortuna sua figlia, con un'enorme pazienza, che solo lei riusciva ad avere, rassicurò la madre che ce l'avrebbero fatta per il matrimonio, che tutto sarebbe riuscito alla perfezione.
Silvia Maria le aveva fatto notare che come "cosa regalata" poteva utilizzare una collana che le aveva donato il Natale precedente. Veronica le disse che era un'ottima idea e la ringraziò.
Era persino andata a Vallecorsa, nella stanza di sua madre e suo padre per cercare qualcosa "di vecchio" e ne trovò una vecchia spilla che sua madre usava spesso quando lei era ancora una bambina.
Il giorno prima, mentre andava in Chiesa per finire di concordarsi con Federica, era rimasta impressionata da un bellissimo anello visto in una gioielleria. Spese tutte le monete che aveva nel borsellino, ma ne valse la pena. Quando tornò a casa, lo mostrò a sua nipote e sua figlia, dicendole che l''avrebbe indossato il giorno del matrimonio come "qualcosa di nuovo"
Quella mattina Veronica stava ancora dormendo nel suo letto, quando nella stanza irruppe Marin, esordendo

Nonnaaaaaaaaa, ho trovato qualcosa di blu!

Veronica si spaventò e si sedette di scatto. In quel momento il suo cervello non riusciva a capire cosa stesse succedendo e non desiderava altro che la ragazza la lasciasse dormire, ma invece lei le si sedette accanto

Nonna, dai svegliati, si tratta del tuo matrimonio!

La donna fece uno sforzo e si concentrò sulla scatolina che Marin aveva tra le mani.

Che cos'è?

Marin tolse il coperchio, aprì la carta che ricopriva l'oggetto e le mostrò una gerrettiera. La ragazza le disse che lei e Silvia Maria avevano deciso che l'avrebbe indossata al matrimonio come "qualcosa di blu"

Quindi avreste già deciso per me...

Si
Rispose Marin risoluta.

Scese di sotto, nel laboratorio di sartoria e sua figlia non la fece neanche entrare che le annunciò, più allegra che mai, che il suo vestito da sposa era finito. Veronica la strinse in un abbraccio, saltellando per la stanza e finendo sul pavimento. La riempì di baci per ringraziarla, finchè la povera ragazza non la supplicò di lasciarla prima che morisse asfissiata.
Silvia Maria le disse che si era permessa di stilare una scaletta di marcia, in modo da iniziare a muoversi con i preparativi dato che il tempo stringeva. Veronica non commentò con nient'altro che un

Hai ragione

Indossarono i loro mantelli e uscirono di casa. Dapprima si recarono alla bottega della fioraia. Mentre Veronica girava per la stanza ammirando le meraviglie floreali, Silvia spiegò alla bottegaia che tra pochissimi giorni era il matrimonio di sua madre e che erano venute per decidere la composizione del bouquet. Fortunatamente la donna fu così gentile da accettare nonostante il poco preavviso. Ovviamente Veronica ci mise delle ore prima di scegliere i fiori che voleva, mettendo alla prova la pazienza di sua figlia, che non ne poteva più dell'eterna indecisione di sua madre.
Dopo aver salutato la fioraia, si recarono in una pasticceria, e lì, con gran gioia di Silvia Maria, Veronica fu decisamente più decisa sui suoi gusti. Ordinarono al pasticciere la torta nuziale e le bomboniere, ringraziandolo per la disponibilità.
Silvia chiese a sua madre

Hai già organizzato il salone per la festa nella vostra nuova casa?

Veronica trasalì. Sua figlia la trascinò a casa, presero i cavalli ed andarono nella villa fuori città. Silvia le fece i complimenti per la bella casa e dopodiché si recarono nel salone. Lì decisero come doveva essere, come adornarlo e come disporre i tavoli e gli ospiti. Subito dopo, Veronica diede disposizioni alla servitù dicendogli che al suo ritorno voleva che la sala fosse perfetta. Nel frattempo Silvia Maria e Veronica si sedettero in giardino sotto un gazebo, ammirando i fiori e il paesaggio di campagna, mentre sorseggiavano un liquore fatto in casa.
Dopo qualche ora, mentre le donne stavano ammirando meravigliate il tramonto, il maggiordomo si avvicinò a Veronica

Madame, il salone è pronto, se volete venire a vederlo

Veronica lo ringraziò e andò con Silvia Maria nel salone. Appena entrata scrutò la sala. Camerieri e maggiordomi erano in piedi con la schiena dritta, come se in quel momento stesse passando l'ispezione. Veronica si aggirava per la grande stanza
https://2img.net/h/oi40.tinypic.com/vpz03c.jpg
Dopo un po' si girò verso la servitù e disse

Signori, signore... Ottimo lavoro!

Sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e tutti gli altri applaudirono.
Veronica dentro di sè, si chiedeva se tutto ci fosse piaciuto al suo Marco, ma d'altronde manvaca davvero poco al matrimonio, e non credeva che ci sarebbe stato tempo per cambiarela disposizione del salone...
Poco dopo, tornò a Terracina, nella casa che solo per pochi altri giorni sarebbe stata sua, insieme a sua figlia, e contenta come non mai, si mise a cucinare canticchiando......


Dulcebeso ha scritto:Dulcebeso aveva ricevuto l’invito da parte di Veronica mentre stava a Gaeta, sapeva già d’essere una dei testimoni, quando lo seppe per poco non svenì; lei che ormai alla sua età non si era ancora sposata,ma che si sentiva la madre, l’amica delle persone a lei più vicine, quindi le più care. Veronica per lei era come una sorella, si erano sempre aiutate e consigliate, nei momenti più belli come in quelli più brutti e i momenti di gioia e di felicità non erano mai mancati, soprattutto le occasioni per divertirsi e Tarto? Beh lui era uno degli amici più cari di Dulce, fu una delle prime persone che lo accolse a Terracina, perché si conoscevano già da prima e la prima ad aiutarlo ad ambientarsi nella nuova città, Tarto anche lui persona splendida dal particolare carattere dolce e solare, sempre disponibile e un po’ timido, ma non perdeva occasione per mostrare il suo amore a Veronica.
Dulcebeso era davvero emozionata, partecipare al matrimonio dell’anno non sarebbe stata una cosa semplice, soprattutto per una sognatrice come lei che si faceva prendere troppo dall’emozione e dall’enfasi…
Così decise di rispondere a Veronica :
[rp]Mia cara anche se sono lontana non osare pensare che mi sia dimenticata di te! Sarò presto lì in uno dei giorni più belli della tua vita a festeggiare con l’augurio che tutta la vostra vita insieme sia felice e ricca di gioia e amore, mi raccomando aspettami per il 13 sera non può di certo mancare all’addio al nubilato e tu sai di cosa sono capace[/rp]
Arrotolò la pergamena e la chiuse con un nastrino, poi andò in uno dei bei campi di fiori di Gaeta e raccolse dei fiori che potessero formare un bel bouquet: http://www.google.it/imgres?q=meraviglioso+mazzo+di+fiori&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=jiwF2lOATm2XGM:&imgrefurl=http://stella-premi.blogspot.com/2010/05/omaggi-floreali.html&docid=Wn-VTk-mQgPDlM&imgurl=http://3.bp.blogspot.com/_eX3I582ASts/S-UY6X-6j0I/AAAAAAAAIog/-xLhtQbD9LY/s400/bouquet%252B2.jpg&w=388&h=400&ei=9SFdT8b0Aq304QTAqbjRDw&zoom=1 , poi chiamò un messo e le consegnò il tutto dandogli le giuste spiegazioni per raggiungere la casa di Veronica...


Aster_x ha scritto:[rp]Caro cugino,
    le notizie che giungono a palazzo non posso che rallegrarci tutti.
    Parlammo gia del futuro quando venisti a farmi visita, come se fosse un lontano posto fatto di forse, dove tutto è imbilico anche quando si hanno le idee salde, forse è proprio questo che lo rende tanto affascinante ed imprevedibile.
    Sono lieto di vedere che i forse, i dubbi, ma sopratutto le paure siano rimaste lontane ora che ricevo la tua missava.

    Sarò lietissimo di farti da testimone ed esserti affianco nel primo giorno della tua nuova vita.
    Porgi i miei saluti e le mie felicitazioni anche alla sposa


Cordialmente
Guglielmo Aster X Corleone
Barone di Campodimele
[GdR] Tarto e Veronica: Il Sogno diventa Realtà... Personalerosso[/rp]
Guglielmo rilesse velocemente la lettera ed una volta chiusa fece chiamare il piccolo Nino dal suo maggiordomo.
"Arcibaldo...
Madami su Nino, sarà sicuramente nelle stalle, gli devo far recapitare questa missiva."


Guglielmo non poteva essere più felice per suo cugino, finalmente si sarebbe sposato, quasi non ci credeva che fosse gia giunto quel giorno...
I sui pensieri furono interrotti da un live colpo di tosse, accennato timidamente dal maggiordomo.
"Signore..."
Ed eccoli sulla soglia della sua stanza: Arcibaldo, il vecchio e caro maggiordomo che serviva la famiglia da anni, ed il piccolo Nino, il giovane paggio che lo aiutava sognando di diventare cavaliere...


Dafne ha scritto:"Madame c'è una missiva per voi , è giunta stamani ..."

Dafne e Tzabusa si fermarono , da qualche tempo lui le stava dando qualche lezione di scherma
anche se era diventata bravissima , non le riusciva proprio di disarmarlo .
L'unica soddisfazione che aveva avuto era il fatto di averlo battutto a carte ... barando vergognosamente.
Rinfoderò la spada e prese la missiva dalle mani di Elettra ... Tzabusa la guardava incuriosita.

"Bellissima notizia , mio cugino si sposa ... un altro Corleone ingabbiato!"

La sua risata cristallina e spontanea contagiò anche il Conte che le si avvicinò per leggere l'invito.

"Dafne ... ma Terracina ?
Apollo è senz'altro un cavallo velocissimo ... ma non mi risulta abbia le ali sai?
Senza contare il tempo che perderesti per fare i tuoi bagagli ... vestiti , scarpe , cappelli , mantelli ...
selezionarli con cura per poi decidere che devi portarli tutti ...
no non ce la faresti "


Dafne rise ancora , sempre a prenderla in giro lui ...

"Hai tralasciato il tempo che mi ci vorrebbe per scegliere un regalo e la confezione in cui presentarlo...
Supererò il problema scrivendo loro una missiva ... "


Andò via con finta aria offesa e una volta giunta nella sua stanza scrisse al cugino .

[rp]Caro Tarto
sono felicissima per te e la tua sposa .
Sò che hai vissuto un periodo travagliato , e mi rincuora sapere che ora stai bene e stai per compiere un grande passo.
Sapendo quanto è difficile portare all'altare un Corleone , sono sicurissima che la tua dolce metà sia una dama straordinaria.
Vi abbraccio affettuosamente entrambi e vi auguro una vita piena di amore e di felicità...
e perchè no , tanti piccoli Corleone .

Con affetto tua cugina
Dafne[/rp]

Assicuratasi che Elettra facesse partire subito quella missiva ,
tornò alla sua lezione di scherma.
Gli era venuta qualche idea per distrarre il suo maetro così da disarmarlo,
Chissà se avrebbe funzionato.


Tarto.86 ha scritto:Io e Giacomo eravamo immobili e stupefatti nell'ammirare il lavoro finito della carrozza nuziale, finemente intarsiata e ricoperta da foglie di oro puro, la mia creazione che meglio mi sia venuta, mormorai fra me e me mentre Giacomo era ancora basito davanti a tale magnificenza, salii su una botte e presi la parola:"A tutti voi io parlo con parole di somma gratitudine ma non come vostro padrone, ma come uomo, avete dato il massimo per poter finire in tempo questo lavoro, notti in bianco e giornate intense per poterla terminare, avendo anche altre commissioni da portare a termine.
Ma voglio che sappiate che tutti questi vostri sforzi non mi sono passati inosservati e quindi ordino a tutti voi di far festa e un mio regalo a voi per festeggiare il mio imminente matrimonio e voglio che anche voi siate felici e allegri come lo sono io."
.
Finito il discorso ci fu un attimo di silenzio e poi una dal nulla un urlo:"Evviva il nostro signore, viva la sua generosita' e la sua bonta'".
Quell'urlo che aveva rotto il silenzio porto' a un boato di grida miste a gioia e incredulita''.
Passarono velocemente 3 giorni ed era una stupenda giornata bagnata dalla luce del sole il cielo era di un azzurro intenso e mentre tutti, nessuno escluso insieme alla servitu' organizzavano gli ultimi preparativi per la festa in lontananza vidi arrivare Lorenzo che guidava un carretto e accanto a lui un ragazzino, gli andai incontro, lo salutai e gli dissi:"Non ci posso credere !! Sei riuscito in questo miracolo? Sono veramente incuriosito di vedere il vestito che mi hai realizzato......e chi sarebbe questo giovane che ti porti appresso?"e Lorenzo mi rispose orgoglioso:" E' mio fratello minore me lo porto dietro cosi gli insegno il mestiere e mi da una mano, si chiama Matteo",poco dopo giunse anche Giacomo che era impegnato a organizzare il tutto per la festa.
Ci avviammo verso la villa e ci chiudemmo dentro allo studio per un paio di ore, dove discutemmo a lungo sulle varie modifiche da fare al vestito, il risultato finale era magnifico, solo i colori dei tessuti che Lorenzo aveva scelto erano stupendi e dopo completato il tutto, feci portare dei calici di ottimo vino e ci spostammo a parlare fuori nel cortile mentre Matteo giocava spensierato con gli altri bambini, figli dei miei contadini.
A meta' pomeriggio dopo aver pagato Lorenzo lo salutai con un'altra promessa questa volta sarei andato io a trovarlo nel suo negozio a Terracina.
Lasciato Lorenzo, che ormai era solo un puntino all'orizzonte mi rinchiusi in camera a decidere su cosa avei potuto abbinare col vestito, la cosa mi prese un po di contropiede anche se il mio casato era nobile e da piccolo mi fu imposto un rigido protocollo di comportamento e disciplina per non dimenticare i vari studi,ma la mia vita poi prese un cammino tutto diverso da quello dei miei cugini, io mi dedicai al commercio e alla coltivazione delle terre, che mi resero ricco ma il punto rimaneva sempre quello......adesso come la mettevo? non sapevo manco da dove cominciare parlatemi di scambi e li sapevo tutto ma qua si parla di cose da donne entrai in sconforto quando sentii bussare alla porta che ruppe i miei pensieri "Chi mi disturba mentre lotto contro me stesso nel cercare di trovare una dignita' nel modo di vestirmi per il mio matrimonio?" -"Sono Angela mio signore pensavo che potevate aver bisogno di qualche suggerimento su cosa abbinare al vestito e quindi ero passata a vedere spero di non averla disturbata per questo mio pensiero di preoccupazione ". disse con una voce leggera.
Dio me venuto appresso dissi fra me e me e con voce squillante gli dissi:"Vieni avanti Angela apprezzo questa tua preoccupazione per me, tu mi conosci talmente bene ormai che non posso nasconderti nulla, si e vero sono confuso non sono abituato a certe cerimonie ormai non frequento piu' certi ambienti da quando mia madre mi portava in giro da piccolo che mi addobbava di tutto punto".-risi e nello stesso tempo ripensai a mia madre e quanto mi mancasse avrei voluto tanto averla accanto qui con me, si unirono poi anche Giorgio suo marito e alcune domestiche.
Fra me e Angela fu una lunga guerra che duro fino a cena su come mi sarei dovuto vestire per la cerimonia, fu cosi accesa che poi venni a sapere che si sentii fin fuori dalla villa, ma ci divertimmo molto e per me fu anche un modo per sfogare la tensione e questo Angela lo aveva ben capito lei per me era come una seconda madre gli volevo bene.
Finita la cena mi andai subito a coricare, ero stanchissimo la giornata era stata intensa ma piacevole, ma nemmeno il tempo di appoggiarmi sul cuscino che ero gia' bello che addormentato..........la luna era alta in cielo bella e lucente come non mai, un disco argenteo che si stagliava in alto fra mille stelle che gli facevano compagnia ma una di loro si lascio cadere per raggiungere il suo amore che l'attendeva a braccia aperte e il cuore gonfio d'amore.....


Hardhorn2 ha scritto:Ecco... finalmente erano arrivati al Palazzo Colonna, Francesco e Elisa, felici per le imminenti nozze della loro adorata Veronica...

Francesco, particolarmente preso dalla gioia di questo matrimonio, aveva fatto arrivare un carro pieno di botti di ottima birra e dopo aver abbracciato tutti i parenti, li invitò a brindare alla fortuna che stava per abbracciare i prossimi sposini... un matrimonio d'amore!


Lamu ha scritto:[rp]Che questi candelabri vi illuminano la strada nei momenti bui e che i pappagallini e i fiori vi ricordino i primi giorni in cui è sbocciato il vostro amore
un augurio bis alla mia bisnonna

http://www.dorotheum.com/uploads/tx_ogkatalogebe/lots/39Q10414_139_62465_2.jpg[/rp]


Ps:Nonnina avrei tanto desiderato esserci ma un inconveniente e impegni mi tengono ferma a ponte .
Appena mi sarò liberata dagli impegni verrò a trovarti .


Veronica_colonna ha scritto:La sera precedente, dopo aver cenato, le donne sentirono bussare alla porta. Silvia Maria chiese chi fosse e Veronica fece per andare ad aprire, ma fu preceduta da Marin. Era un uomo, un messaggero, che disse di avere una lettera e un mazzo di fiori per Veronica. Sua nipote ringraziò il messere e diede lettera e fiori alla nonna, incitandola a leggere ad alta voce la lettera. Prima di aprirla, Veronica mise i fiori dentro un vaso. "Sono bellissimi" pensava tra sè. Aprì la busta e con sommo piacere vide che era da parte della sua cara amica, nonchè testimone, Dulcebeso. La lesse ad alta voce e sia Marin che Silvia Maria erano estasiate all'idea della festa di addio al nubilato.
Veronica sorrise divertita nel vedere le sue ragazze che saltellavano felici per la cucina. Dopo un po' si congedò da loro, chiedendogli di riordinare la cucina al posto suo, visto che aveva intenzione di rispondere a Dulce. Le ragazze accettarono e Veronica salì nella sua stanza e si sedette al suo scrittoio.
Prese una penna e un foglio e scrisse la sua lettera per Dulce

[rp]Cara Dulce,

So che non ti dimenticheresti mai di me, come io di te. Ne abbiamo passate tante insieme, perciò tu DEVI esserci. Dopodomani, quando entrerò in Chiesa, voglio vederti lì, insieme a tutte le altre. Ci tengo davvero molto che veniate.
E ovviamente non posso perdermi la festa di addio al nubilato che, conoscendoti, già avrai organizzato...
Un abbraccio

Veronica[/rp]

Finito di scrivere, poggiò la penna sul tavolo, e dopo una veloce occhiata a ciò che aveva scritto, piegò la lettera e la mise dentro una busta. Si girò verso il gufo, che dormiva, stanco del lavoro extra di quei giorni, e lo svegliò, dandogli la lettera da recapitare a Dulcina. Il pennuto obbedì e, anche se goffamente, spiccò il volo dalla finestra. Veronica si coricò sul letto, e si addormentò pensando a tutto ciò che avrebbe dovuto fare il giorno dopo.

Il Giorno Seguente

Quella mattina si sentiva solo silenzio. Un dolce silenzio, che infondeva pace e speranza per il futuro, intervellato solo dal canto degli uccelli. Ma ovviamente Veronica non potè godersi a lungo quella tranquillità quasi surreale. Fu svegliata da Duchessa, che le si strusciò contro la mano facendo le fusa. La donna all'inizio la scacciò via, ma la gatta non volle sapere di arrendersi, e tornò sul letto per strusciarsi di nuovo contro la sua padrona. Veronica questa volta la lasciò fare, facendosi trasportare dalla sua voglia di coccole, così la fece entrare sotto le coperte e continuò a riempirla di carezze.
Duchessa era una gatta adulta ormai, e fu un regalo da parte di Silvia Maria per Veronica anni fa. La donna amava gli animali, e amava prendersene cura, perciò quel regalo fu molto gradito da parte di Veronica.
Dopo un bel po', Veronica si alzò dal letto, lasciando la gatta dormire tra le lenzuola, mentre lei riempì il lavabo d'acqua con la brocca e si rinfrescò il viso. Dopo essersi asciugata, si sedette davanti alla specchiera, rimanendo immobile a fissare la sua immagine nello specchio. Sul suo volto iniziavano a farsi vedere i segni dell'età, anche se, a parere di molti, li vedeva solo lei. All'inizio le era difficile accettare che anche per lei, l'età avanzava, ma poi, tra una cosa e un'altra se ne fece una ragione. E poi, in fondo, non stava neanche invecchiando male. Prese la sua spazzola e se la passò ripetutamente tra i capelli castani. In quel momento entrò nella sua stanza sua figlia

Buongiorno tesoro

Buongiorno mamma, dormito bene?

Veronica la rassicurò dicendole che non dormiva così profondamente da tanto tempo. Da quando erano rimaste solo in tre, avevano perso la buona abitudine di bussare prima di entrare. Ma d'altronde essendo solo tre donne, e pure abbastanza affiatate, e in più una gatta, non ne avevano motivo. Nessuna delle tre aveva segreti per l'altra.
Silvia Maria tornò alle sue faccende e Veronica scese di sotto per fare colazione. Finito di mangiare salutò sua nipote, che era appena entrata e tornò nella sua stanza per togliersi la vestaglia e indossare un abito più consono. Scelse un abito bianco e marrone dopodichè si sistemò i capelli e uscì di casa. Andò dal suo cavallo, Sleipnir, un regalo di suo padre, lo sellò e andò a salutare le ragazze dicendo che sarebbe andata nella casa nuova per ultimare i preparativi.
Tra la scelta del menu, dei vini, della disposizione dei mobili, del giardino e tutto il resto, la giornata passò in fretta, lasciando Veronica distrutta dallo stress.
Quando rientrò in casa, vide che Marin e Silvia erano in fermento, si aggiravano tra una stanza e l'altra come delle schegge impazzite

Che state facendo?

Dopo un po' sua figlia le rispose

Mamma, corri a prepararti, che tra poco ci sarà la tua festa

Uh, si, vero!

Veronica salì le scale di fretta ed entrò nella sua stanza a prepararsi. Dopo un bel po', finalmente raggiunse le altre due ragazze, e insieme a loro si recarono verso le taverne della città per festeggiare la sua ultima notte da "donna libera"......


Tarto.86 ha scritto:Avevo appena finito di leggere le ultime lettere che mi erano state consegnate prima di coricarmi a letto una era di Guglielmo che si congratulava con me per le nozze e avvisava il suo imminente arrivo per farmi da testimone con Enrico, l'altra invece era di Dafne che con mio rammarico avvisava la sua non partecipazione ma comunque allegava i suoi piu' sentiti auguri e felicitazione per le mie nozze.
Fu cosi che arrivo' IL GIORNO fatidico venni svegliato da un boato come se un toro m avesse investito in pieno....era l'intera servitu' che mi aveva invaso la camera da letto...non ci capivo piu' nulla fra tutto quel trambusto riconobbi Giacomo e sua moglie, mi ritrovai di colpo in una tinozza piena d acqua bollente .....a un certo punto urlai:Che diamine sta succedendo!!! Cose' tutta questa agitazione sono appena le 5.00 del mattino e gia' mi state gia' preparando per le nozze?? Manco un po' di rispetto per il vostro padrone Giacomo!!! Guarda che parlo con te non vedo nessun motivo per torturarmi cosi!!..., con voce severa e rigida Giacomo rispose: Se lei ieri sera non si fosse dato alla pazza gioia con i suoi amici per festeggiare l'addio al celibato adesso non sarebbe in queste condizioni qui e non accetto altre discussioni e lasci lavorare la servitu'!!!.
Che bello pensai sarcasticamente fra me e me, una bella romanzina dal mio Giacomo prima di sposarmi evvaiiii....e mi arresi a quel bagno.
Nel frattempo era passata piu di un'ora e io mi sentivo molto meglio e piu' rilassato dopo essere stato cullato dalla servitu' poi concluso il bagno mi asciugai, mentre la servitu' finito il tutto usciva dalla stanza, rimasero solo Giacomo e sua moglie e pochi altri, giusto per darmi una mano nel vestirmi e organizzarmi.
Non credevo che un matrimonio potesse portare via cosi tanto tempo pensai e mi chiedevo allora a che ora si fosse alzata la mia futura Veronica per truccarsi e fare tutto il resto se io mi ero alzato alle 5 lei sicuramente non aveva dormito per poter fare il tutto....ma poi ripensandoci lei non aveva fatto ore piccolo e comunque questa levataccia era tutta farina del sacco di Giacomo per farmi rompere la tensione prima del SI e a suo modo aveva funzionato.
Comunque arrivo il sorgere del sole, un bellissimo sole color oro, inteso con i suoi raggi caldi che mi accarezzavano il volto e infondevano in me serenita' e pace.
Giacomo dopo avermi destato da quel tepore mattutino mi passo' il vestito nuziale e disse: Mio signore vedrete con questo abito lascerete tutti a bocca aperta".-Glielo presi dalle mani e dissi:Speriamo che almeno la mia amata abbia fiato per dire il si all'altare, se no qua la vedo brutta" ridemmo tutti, era anche quello un modo per rompere la tensione mentre mi specchiavo e ammiravo il magnifico lavoro di Lorenzo.
[GdR] Tarto e Veronica: Il Sogno diventa Realtà... 2mfb0h
Adesso il problema era cosa abbinare al vestito e qui arrivo l'aiuto di Angela che mi fece vedere alcuni medaglioni e anelli da abbinare, alla fine scelsi un anello appartenuto a mio padre http://legioiedelcuore.altervista.org/anelliu/26GAU.jpg, e un medaglione http://www.badalijewelry.com/images3/lion090604.jpg che avevo appena comprato, poi tocco alla cintura http://farm3.static.flickr.com/2421/4009606905_8f37d03718.jpg
dove ci legai la spada http://www.renblades.com/Celtic%20Lion.jpg. con il pugnale http://www.kaswords.com/images/products/display/Sir_Lancelot_Round_Table_Dagger.1.jpg che andava per davanti, per finire il tutto indossai un paio di stivali che si abbinavano perfettamente col vestito.
Per le 8.00 del mattino ero pronto tirato di tutto punto e decisi di scendere giu' nella sala, ma poi ci ripensai e andai direttamente a parlare con gli operai che si trovavano gia' dentro alla carpenteria per preparare la carrozza.


Dulcebeso ha scritto:[rp]Dulcebeso da poco era giunta a Terracina, non appena finì di sistemare le sue cose a casa e darsi una rinfrescata si diresse di gran corsa alla Municipale, era lì che aveva dato appuntamento a Veronica per la sua ultima festa da donna libera, ma nn ultima festa di divertimento, così iniziò ad addobbare un pò la taverna a uscir fuori tutti gli ottimi vini che aveva conservato per le occasioni speciali quando era taverniera e la birra più buona che stava ben conservata, preparò delle piccole delizie da mangiare e infine chiamò tutti gli spogliarellisti che aveva già contattato da giorni, quella sera per Veronica doveva essere speciale ed indimenticabile, giusto per essere in forma per il giorno seguente![/rp]


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