Casato Corleone
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Corridoio della letteratura, raccolta di opere sparse

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Messaggio  Aster_x Sab Nov 10, 2012 7:51 pm

Anime silenziose
Di dama Asterres.
Anime silenziose
d’inverno,
ora, cantate con me,
ai dolci raggi
del sole.

Il profumo
dei tigli,
lungo il viale,
e il vento tiepido.
M’avvolgono.

Respiro,
battito della Natura.

Primavera,
semplicemente
stupenda.



Tra le nuvole sparse
Di dama Altervivi
Tra le nuvole sparse
dei giorni importanti
giacciono i sogni
dei cuori infranti.
La pioggia che
per tanto tempo
ci ha accompagnato
lascia spazio
ad un sole
ancora troppo pallido
per noi.
Pallido, come
i nostri sentimenti
strani, turbolenti,
forse impuri ed azzardati.
Pallido, come
i nostri visi
feriti e stanchi,
scherniti dalle nostre stesse mani
e dalle nostre parole
così penetranti.
I sogni sono
scomparsi
insieme al loro guscio.
Senza sogni e desideri
alla fine
di cosa si può vivere?
Sarà l'alba
di un domani
senza più valori
e forse
senza neanche più un futuro.



A mio marito
Di dama Farewell
Sì sincero e profondo, puro mio amor,
segno del dono ch'ebbe 'l mio cor:
vita ch'è gioia dal dolce color,
sogno ch'è coro di mille e più fior.

Di te narrerò negli umil miei versi,
poiché li accudisci: senza te persi.
Di te narrerò nel tempo più vero
che d'amore dipinge 'l sole più nero.

D'incanto ti vidi e pur io m'incantai:
fu subito palpito: di lì io t'amai.
De l'occhi tuoi amai 'l dolce sì velo,
del cuore sentii l'immenso tuo cielo.

In te io trovai immense virtù,
coraggio ed amore, ed ancora di più.
In te io trovai la forza d'andare
lì dove a noi 'l mondo voleva vietare.

Un'unica data, quell'ultimo Maggio,
dipinse con Dio quel dolce miraggio.
Un'unica data segnò la fortezza
d'un amor che già era ferma certezza.

L'amore d'un cuore è dono importante,
di mille e più volte debella 'l diamante:
del mondo è la luce, il passo guidato;
se ami davvero nulla è sbagliato.

I tuoi occhi incontrai al forte tuo "Sì"
ed il cuore m'esplose: di gioia impazzì.
Eterno in due viaggio, mio amato marito,
eterno splendore quel simbolo al dito.

Con te io starò per sempre al tuo fianco,
pace sarò per il tuo animo stanco.
Finché sarà vita con te io vivrò,
ed anche poi oltre io t'amerò.

La vita sei tu, con te è sì festa,
insieme saldati nella più aspra tempesta.
In guerra due armi, due fuochi incrociati:
da sempre compagni, mai più separati.

Tu la mia vita, mia scelta infinita,
per sempre io e te, in ogni salita.
Tu il sorriso, le mille emozioni:
d'ogni mia cosa le tante ragioni.

Un dì capiranno quello che siamo.
E se non sarà, che importa? Io t'amo!



Brucian le pire
Di messer Roger2
Brucian le pire
con demoni e streghe.
Soldati allo sbando
riforman le righe.

Poeti filosofi
declamano strofe,
camuffando tra rime,
alle donne il dir "scrofe".

In piazza i politici
rinnovan promesse,
cambian modi di dire,
ma son sempre le stesse.

Venditori risciacquano
la puzza del pesce
e l'oste in cantina,
nel vin l'acqua mesce.

Giovanotti che rubano
ai morti i bei fiori,
così che alle fanciulle,
conquistano i cuori.

C'è uno che vive
come dentro a un miraggio,
vien chiamato "lo scemo"
ed è in ogni villaggio.

E c'è sempre una dama
che di mistero si vela.
Poi... con un soffio la notte,
spegne ancor la candela.



Da dietro la mia finestra
Di messer Roger2
Da dietro la mia finestra
sbircio tra gli arabeschi neri
che crea la luna quando maldestra
dalle nubi si lascia coprire.

Scivola il vento con mossa furtiva
sopra le tende di seta a fiori
le fionda in aria poi le ritira
trasformandole in mani per accarezzare.

Cigola il gallo in ferro battuto
piroettando nell'aria sbuffata
e la civetta con occhio stupito
risponde al richiamo credendosi amata.

Nel loro mondo due giovani amanti
ancor timidi e ingenui si san solo guardare
ma le lor ombre dai profili filanti
si sono già unite con un bacio d'amore.

Sul fiore lieve stilla la brina
che cristallizzandosi lo fa rabbrividire
e il petalo aspetta che una nuova mattina
gli asciughi le lacrime con un raggio di sole.



L'ipocrisia
Di messer Roger2
Dove il raggio di sole
accarezza la rosa
ma con il tocco potente...
la uccide.
Dove l'onda del mare
lecca sinuosa
ma con cresta impudente....
incide.

Dove la morte,
quando allinea la lista
e poi a caso i nomi....
depenna,
si traveste da sorte
per non essere vista
e con ragnatela tutti....
ci inganna.

Dove dalle acque
della sua stessa origine
il "non amato" l'anima....
annega,
mentre ascolta la mente
che con falsa immagine
il perchè, alla coscienza, con sibilo....
spiega.

Dove la convenienza
fa sembrare cristallo
l'opaca parete della
ipocrisia,
ogni lacrima pianta
diventa corallo
se si aggrappa alla seta,
della poesia.



L'agone.
Di messer Roger2
Riportami a casa la spada
con sull'elsa una tacca per ogni uomo che hai ucciso.
A Dio, male che vada
darai tutta la colpa perchè è Lui che ha deciso.

Là resta, l'immobile sguardo
che la morte ha velato con patina bianca
mentre seduta sul suo trono di pianto
senza fatiche ogni anima ammanta.

Restano i petti squarciati da lame
sospesi nell'attimo di un mezzo sospiro
e perchè l'ultima lacrima le ripossa baciare
imploran le labbra un altro respiro.

Or le lise bandiere appesantite dal sangue
il vento non riesce più a far sventolare
e l'orizzonte che il tramonto ancor tinge
è offuscato da fumi che stordiscono il sole.

Sui rami i sacrofaghi si liscian le piume
e fissano ingordi le aperte ferite
non guardan le carni riverse nel fiume
perchè dei lor plasmi son già ripulite.

Riportami quindi, a casa la spada
cosi che d'ogni tacca io ne scriva la storia
perchè quel che la guerra si perde per strada
a ogni uomo a venire rimanga in memoria.
Aster_x
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Messaggio  Emanuele Sab Dic 01, 2012 6:57 am

Il pianto della luna
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Ha versato ancora la luna,
le solite lacrime di rugiada
tutto perchè, anche questa mattina
non è riuscita a vedere il suo sole.

Brillano come sopra un diadema
svelando le forme della ragnatela
o gocciolano legate a catena
fin dentro il cuore di rose e di viole.

Non so, se lui si è mai accorto
di quanto lei soffra ogni volta,
se un po', si sente coinvolto
o se come pare nulla gli importa.

So solo che ad ogni far della sera
crudele lui, si cela dietro ogni altura
e quando rivedo brillare l'aurora
io spero che lei torni a piangere ancora.



Va, trasportando il vento
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Va, trasportando il vento
l'alito di tutti i fiori
che scontrandosi con le nubi
torna a lacrimar sui vetri.
Va, e filtra fischiettando
attraverso siepi e muri
come a finger casuali
i palpeggi suoi indiscreti.

Va, ad accarezzar le tende
e a far respirar le sete
come spiritello folle
che si vuol manifestare.
Con le dita fresche e morbide
va a sfiorar intime pieghe
e la pelle delle gote
malizioso fa arrissire.

Va, a fa rabbrividir le stelle
che a ogni suo passaggio tremano
poi si sdraia sui raccolti
che s'inchinano al suo volere.
Va, a percuoter le farfalle
che sulle correnti planano
e sciorinano le polveri
tinteggiando i raggi al sole.

Va, a fecondar le onde
che sospirano sopra il mare
rinchiudendo spasmi e gemiti
dentro il cuore delle conchiglie
Poi, ritorna tra le fronde
ma solletica sol le viole
e sconvolte dall'invidia
si suicidano le foglie.

E' autunno.




La tua poesia...
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Rimettimi ti prego
dentro la tua poesia
dove anche i miei difetti
son tramutati in rima
dove le mani fragili
diventano artigli d'arpia
dove l'anfora di cristallo,
esposta ai sospiri, sconvolta s'incrina.

Riporta solo i momenti
che ci hanno visti l'una nell'altro
e scrivi di quegli istanti
in cui le parole finivano in gemito
rimbocca le nostri coltri
fatte di seta e dal colore bluastro
e bianche all'altezza degli orli
che stropicciandosi sputavano argento.

Anche se l'amore è finito
come la vita di una farfalla
fai in modo che un altro lo legga
e provi le stesse nostre emozioni
magari per esser più letto,
fallo brillare come una stella
oppure fai in modo che sia,
il ritornello di mille canzoni.



L'indirizzo...
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Non serve il mio indirizzo
perché tu possa scrivermi
Tanto meno ti serve il mio corpo
perché tu possa vivermi.

Io abito al di là di uno scoglio
dove il tuono non va a brontolare
ma le onde son sempre in scompiglio
e arrossiscon se le penetra il mare.

Io abito là, dove gli alberi succhiano
dai sepolti capezzoli, la linfa vitale
oppure dove gli implumi si tuffano
tra le braccia del vento che insegna loro a volare.

Io abito là, tra i vapori che annebbiano
o s'allungano in cirri per potersi baciare
oppure tra i riflessi di specchio
che senza far preferenze tutto vuole imitare.

Io abito dove, gigantesche meteore
si trasformano in piccoli atomi d'oro,
Là... dove il colore dei fiori si fonde
e crea arcobaleni che inarcano il cielo.

Forse risposte, alla fine da me non avrai
perché magari la morte non me lo concederà
comunque ora l'indirizzo ce l'hai,
ovunque mi pensi... Io abito là.



Ti osservo da dietro le tende
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Ti osservo da dietro le tende
nelle tue arie da gran Signora
mentre passeggi sotto il sole
e vuoi far credere d'essere grande.

Col corpo che spazio pretende
spremuto dall'imbottitura
e i fianchi da adolescente
malcelati da pizzi e frange.

Ti vedo tra i legni ricurvi
di sovracariche bancarelle
palpeggiare la frutta fresca
come farebbe un'intenditrice
e vedo l'uomo dai modi burbi
fare doni alle più belle
che ti regala una rosea pesca
però se compri ti benedice.

D'un tratto tutto scompare
di quel miscuglio frastornato
e solo una cosa rimane
mentre il vespro già rintocca,
la visione delle tue labbra
che sprofondano nel velluto
ed il lacrimar del succo
che ti sfugge dalla bocca.


Ammaliato poi dal solco
ti s'intrufola nel petto
e la mano tua all'istante
con malizia lo ripara
pagherò io quel bifolco
perchè ti doni un altro frutto
mentre attendo dietro le tende
che la pesca sia morsa ancora
Emanuele
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Messaggio  Emanuele Sab Dic 01, 2012 7:30 am

Potresti....
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Potresti scioglierti in mille spruzzi
ma verrei a raccoglierti negli abissi del mare,
potresti planare trasformandoti in soffi
ma nel regno dei venti ti verrei a rapire.

Potresti velare la pelle anelata
con bava d'oro trovata sul gelso
poi stringerla forte dov'è stropicciata
tra labbra morbide soffocando ogni verso.

Potresti aleggiare sugli archi iridati
di arcobaleni che incoronan cascate
o ti potresti tuffare in sguardi incantati
tra i riflessi d'argento di notti stellate.

Puoi abitar nel ricordo che nel cuore rimbomba
e che del tuo profumo disperde la scia
ma sarai mia in eterno non importa in che forma
perchè sei nelle rime di questa poesia.




Vorrei...
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Come vorrei essere per te,
colui... che si tuffa
nel baratro senza fondo
del tuo essere amata.

Colui... che con modestia
inventa i silenzi,
per far d'ogni minuto,
un frammento d'infinito.

Colui... che ti da modo,
di formar la coppia antica,
che solo se si unisce,
da che c'è il mondo, dà morte e vita.


Colui... che ti da il pianto
per apprezzare di più ol sorriso
colui... che con un sol bacio
spegne l'inferno e ti da il paradiso




Là...Oltre il tramonto
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Sarà per sempre là...
dove oltre il tramonto
non si è mai spento il sole,
e là...
dove il cullare del vento
fa sbadigliare un nuovo fiore.

Oppure sarà là...
Dove arrogante una stella
il blu del mare ogni notte sfida
o là...
Sopra le ali di una farfalla
che fu tumulata in una clessidra.

Ritroverai i suoi occhi
dentro il riverbero delle tue lacrime
e i suoi dolci profumi
in petali secchi rinchiusi tra pagine.

Ne rivedrai il profilo
su nuvole rosa nei cieli sereni
o sopra il polline d'oro
lanciato dal vento sugli arcobaleni.

Risentirai quella mano
lasciare la vita dentro i tuoi pugni
che scivolerà piano piano
tra le tue dita fino a entrar nei tuoi sogni.



Rima baciata
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

E' umida sberla
dell'onda che infrange
e lo sfrigolio, della sua spuma,
è la splendida perla
che la luna piange
e brilla sul petalo, ogni mattina.

E' carezza del vento
che incurva lo stelo
e sciorina le polveri, delle farfalle,
è il blu della notte
che si mescola al nero
e fa risaltare, il chiaror delle stelle.

E' un cuscino di seta
che tampona la stigmata,
è un plettro che accorda colonne sonore,
è batacchio di raso
dal tocco che palpita,
e ritma lo scorrere del fuoco nel cuore.

E' puro diamante
di ghiaccio perenne,
è il sol che a ogni fine s'impregna di mare,
è corallo in frantumi
che su sabbia s'accende,
è il sussurro dell'anima quando insegna a volare.

Della lacrima è il sale
che lo sfogo disseta
ma lascia ogni volta più sete di prima,
è l'intensa emozione
che il mio "tutto" completa
solo se le tue labbra, ne bacian la rima.



Una lacrima sola...
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Hanno appoggiato un seme
proprio al centro del tuo cuore
e durante l'estremo commiato
il pianto lo ha annaffiato.
Strapperà con morso verde
la membrana che lo racchiude
e si espanderà in quel petto
che un tempo strinse chi ti ha tanto amato.

Poi serpeggerà tra le vene
fino a raggiungere i tuoi opachi occhi
e li, cercherà panorami
fotografati dalla memoria,
oppure le frasi d'amore
che han eco riflesse in magici specchi
e cornici con dorati ricami
che descrivono la nostra storia.

Nutrendosi di tutto il tuo siero
crescerà forte perforando la terra
e innalzerà le braccia al cielo
fin dove si fondono i verdi e gli azzurri,
lassù farà esploder la gemma
esalandoti in bolle che planeranno nell'aria
e all'alba trasformandosi in brina
prenderanno le forme di puri cristalli.

Per questo motivo
ti piango ancora
aggrappato ai ricordi
come fossero scogli,
perché io lo so
che anche una lacrima sola
servirà a dissetarti
mentre germogli.



Dopo la rabbia
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Asciuga queste mie lacrime,
con ragnatela imbatuffolata,
zittiscimi sussurrandomi baci,
perché non servono altre parole.
Appoggia le tue labbra umide
là, dove la pelle si è screpolata
con lingua molle tampona e ricuci
cosi che le piaghe possan guarire.

Riprendi quel che è stato interrotto
da frasi astiose che con artigli ci lacerano,
riavviati lungo il filo corrotto
che maliziose, le mani riavvolgono.
Ammanta le mie insicurezze
coi tuoi velluti che allo strappo resistono,
sopprimi con sapienti carezze,
gli interrogativi che di dubbi si nutrono.

Rinchiuso nella luce soffusa,
che ha il colore dei pizzi e annuvola aromi,
il cuore deliziato sorseggia
il succo che gocciola dopo la rabbia,
poi esplode in tempesta confusa
che filtra i suoi vizi e li trasforma in richiami,
offrendosi cosi, come la spiaggia
che pur se la soffoca rivuol la sua sabbia.




Presto!
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Grattugia o luna il tuo pallore
sul mare che respirando ti rispecchia.
Presto! Prima che torni il sole
che coi suoi raggi, brucia e invecchia.

Getta le stelle contro nuvole nere
cosi che la brina inizi a schizzare
presto! prima che torni il sole
e la rosa la scrolli nel volerlo abbracciare.

Allunga le tue ombre oscure
fin dove il torrente schiaffeggiando frantuma
presto! prima che torni il sole
e con la sua luce tolga l'artiglio alla piuma.

Avvolgimi con le tue sete nere
che ricreano il suo corpo, usando solo un profumo
presto! prima che torni il sole
e mi risvegli dal sogno con il suo nuovo mattino.
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Messaggio  Emanuele Sab Dic 01, 2012 7:55 am

Come il vento
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Amami come può fare il vento

Ammantami come con onde
che costantemente va rigonfiando
trasportami su un aquilone
che può volare soltanto planando.

Sfrizza, maliziosa le brezze
nelle intime pieghe per farmi arrossire,
portami, con le tue carezze
là, dove le nuvole si fan penetrare.

Percorrimi, come fiumi che scorrono
e ad un tratto nel cuore diventan cascate
tra stille che il sole riflettono
lacrimando sul corpo le lor scie imperlate.

Ricoprimi, di mille diamanti
come il mattino che la brina indiadema
riscaldami, con lo stesso calore
che al tramonto la spiaggia raffreddandosi emana.

Sconvolgimi, quando sei presa sui fianchi
come bandiere aggrappate ai pennoni
che sventolano sulle correnti
scegliendosi quelle che dan più sensazioni.




Lacrime di gioia
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

L'ho cercata nell'universo,
tra gli spazi che portano al sole.
Ogni volta con volo diverso,
ogni volta con diverse parole.

L'ho cercata tra vetri e tra spine
che la carne mi han lacerato,
tra macerie di mille rovine
che i miei dubbi, con il tempo han creato.

L'ho cercata in ogni dove,
tra i vapori degli arcobaleni,
dentro l'acqua, che si libera e piove,
nell'azzurro dei cieli sereni.

Nelle tane di fiere in letargo,
nei meandri di menti impazzite,
tra la storia che narra da tempo,
grandi amori di mille e più vite.

L'ho cercata nel mare in tempesta
e nei lampi che squarcian le nubi,
senza accorgermi che qui, alla mia destra,
c'eri tu, che in silenzio mi amavi.




I comandamenti per amarmi.
Di messer Roger2,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.

Sciogliti
come fa la notte
che poi gocciola sopra i vicoli.

Sorprendimi
come fan le ombre
con immagini impalpabili.

Lambiscimi
come la spuma bianca
dopo gli schianti delle onde.

Trascinami
anche se l'aria manca
tra le acque tue profonde.

Contienimi
come la conchiglia
che imprigiona tutto il mare.

Bisbigliami
ciò che per pudore
a voce alta non puoi dire.

Ingannami
come quando il vento
si va a spegnere tra le viole
e la, dove s'è finto spento
le ha depredate delle spore.

Stringimi
come se stringessi
un appiglio per non cadere.

Amami
come se già sapessi
che un'altra volta non può accadere.

Emanuele
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Messaggio  Emanuele Sab Dic 01, 2012 8:55 am

Balliamo ancora insieme
Di Dama Ranis

La solitudine ha il silenzio dell tua voce
e il vuoto dei tuoi sorrisi.

Tra i rami dei ricordi son rimaste attaccate
alcune foglie, c'ho scritto sopra il tuo nome
e ne ho fatto una collana.

Ti porterò con me nei giorni di festa e
mi farai danzare ancora con te.

Foglia dopo foglia, fino a che l'inverno
le porterà via tutte.
E anche la mia danza avrà fine.





Le ali dell'airone
Di Dama Ranis

Stendi le tue tele di lacche e ventagli
di fiori di pesco e profumi d'oriente.
Fiumi lontani all'orizzonte
disegnati su kimoni appassiti..
a piedi nudi andremo verso un destino
che mai un di vedremo...

Sorgi ad Est con stupore
su barche antiche cullate da fiumi di loti.
Di rosa vestita delicata tu stai oltre la luce,
scoprendo quel che già sai...sottile pensiero.

Come seta scostata rivelati
coi colori della notte, e in silenzio
andremo a dormire sotto le ali dell'airone.



Ultima modifica di emanuel. il Sab Dic 01, 2012 9:06 am - modificato 3 volte.
Emanuele
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Messaggio  Emanuele Sab Dic 01, 2012 9:01 am

Amor che sei lontano quanto vali
Di messer Ranuccio,

Madonna che uno strale avè lanciato
colpito avete si il core mio
e fatto scivolare nell'oblio
le altre dame che io ho corteggiato

voi siete la mia musa

Non so chi voi pregate e quale Dio
ma non intendo lasciarvi delusa
di fede adducendo qualche scusa
ne conta un tubo quel che credo io

anelo al vostro core

su apritevi a me, non siate chiusa
sono sincero e dico con candore
per voi sopporterei ogni dolore
mi getterei in mischia alla rinfusa

non mi posso cambiare

vi prego non portatemi rancore
se sembro altre dame corteggiare
è mia natura che ci posso fare
voi sola mi rendete un pò migliore

Lasciamo sia il destino

se l'nettare d'amor dobbiam cibare
a scegliere se a voi starò vicino
se sciolto avrò io l'vostro cuoricino
direi che mie intenzioni ormai son chiare!

La fè non la discuto
i templi non li guardo
per ora resto muto
giammai sarò bugiardo
spero vi sia piaciuto
di versi questo dardo!




I sette peccati capitali: Avarizia
Di messer Ranuccio,

Pendea da in lo soffitto un'acciughina
cui giorno dopo giorno il mio padrone
per non sprecar denaro in cose bone
strusciava contro una polentina

come se ciò bastasse a render fina
la vil pietanza, ma ecco l'occasione
di far baldoria almeno a colazione
di latte era una pinta in la cucina

Ranuccio la rimira dalle panche
e dice a me:"su portala al mercato
per questa ci daran otto palanche!"

Profeti! Come sono sfortunato,
mi tremano fino le gambe bianche
a digniunar per quel maleducato!




I sette peccati capitali: Superbia
Di messer Ranuccio,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.


La cucina e il materasso
un connubio che m'attira
non per sembrare gradasso
chi mi conosce l'ammira

la mia estrema conoscenza
di entrambe le questioni
si lo so ci vuol pazienza
sono pochi i cuochi buoni

e ancor meno quei signori
che messi tra le lenzuola
sanno andare dentro e fuori
e non esiste una scuola

per codesti argomenti
o ci nasci o fai esperienza
che ne siate o no contenti
c'è chi ne ha e chi ne è senza

io lo nacqui e grazie a Dio
ora fo de mei talenti
per le dame gran rimedio
e per far tutti contenti!




I sette peccati capitali: Lussuria
Di messer Ranuccio,

Assorto ero io nella lettura
di tante genti che aman la poesia
quand'ecco vedo una soave creatura
che mi fa sussultare:"mamma mia!"

ammiro del suo corpo la "struttura"
aprezzo anche il suo stile chiunque sia
insomma ella "attizza da paura!"
e lungi è dall'esser donna pia.

Sicchè per un momento la mia mente
fa voli verso pensieri proibiti
ed ecco che il morale mio si eleva

e non è il sol, ma adesso ognuno beva
e brindi al più diffuso dei peccati
al qual cedono in molti certamente




I sette peccati capitali: Gola
Di messer Ranuccio,
artista mecenate del Nobile Casato Corleone.


Giunto che fui nei pressi del fornaio
un odorino punse le narici
mi dissi:" entriam Ranuccio, tu che dici?"
ed ecco che m'appare un viso gaio

Datemi di lagacci un bel migliaio,
e quella pasta fresca, che son? Pici?
di liquerizia un mazzo di radici
e di crostata, almeno uno staio!

così la gola vizio e son contento
e se da morto finirò alla Luna
Io lo faro con la mia pancia piena

Di colazione, pranzo e pure cena
Che sono un peccator ma per fortuna
a dopo io rimando il mio tormento!



I sette peccati capitali: Accidia
Di messer Ranuccio,

Disteso mollemente sul divano
guardo di fuori il ciel che si fa giorno
Poi lentamente a dormire torno
non mi sembra di far nulla di strano

ma quando ogni tentativo è vano
di alzarsi anche dopo il mezzogiorno
e si raccoglie ciò che serve intorno
per non muovere passo dal divano

è allora che la cosa si fa grave
una congenita pigrizia, o vizio
un morbo di cui io sono afflitto

che m'impedisce di restare dritto
supino occupare meno spazio
restar distesi, che cosa soave!



I sette peccati capitali: L'ira
Di messer Ranuccio,

Gestivo la taverna ed un messere
che già pareva molto più che brillo
m'ordina un'altra pinta e glie la spillo
ma quello getta in terra il mio bicchiere

curare la clientela è mio dovere
per cui gli do "tisana di mirtillo"
ma quello mi spintona e allora strillo:
"via dalla mia taverna o nel sedere

un calcio ben piazzato vi rifilo!"
Lui se ne va ma ormai sono arrabbiato
anzi, in preda all'ira oserei dire

di sangue dentro agli occhi ho delle spire
e ringhio come un can che è affamato
nelle mie mani trema fin lo stilo!



I sette peccati capitali: Invidia
Di messer Ranuccio,

un giudice mirava un'imputato
di atti osceni, ossia una donzella
e visto ch'era certo del reato
pensava intanto a dar quale gabella

pensava a quando ancora magistrato
avrebbe posseduto sì lui quella
due corpi nudi in un unico afflato
hai gioventù figgita tu sei bella!

ma vecchio e stanco aveva da punire
la legge non ammette l'ignoranza
così doppio castigo per vendetta

rifilò tosto alla poveretta
più invidia leggo oppure più arroganza
in un vecchio che può solo ingobbire!




A dama Evolina
Di messer Ranuccio,

Di fiori ne ho raccolti una dozzina,
di tutti i tipi di tutte le razze
potrebbero andar bene per ragazze
normali, non per te Mia Evolina!

Tu meriti di più e non mi stanco
di dirtelo tu sei la mia Regina
per sempre servo tuo sarò Evolina
E cerco fiori di un colore bianco

ora son solo e guardo questo mazzo
di gigli profumati e rilucenti
e prego Aristotlele e i profeti

che san di me tutti quanti segreti
di renderti chiari i miei sentimenti
perchè senza di te divento pazzo!
Emanuele
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Messaggio  Aster_x Mar Dic 11, 2012 4:57 pm

Tutto ebbe inizio con l'annuncio
Di messer Roger2,
artista mecenate del nobile casato Corleone

Hai tra i capelli alcune candide piume,
mentre da un sogno ti svegli al mattino.
Con la mano sul ventre, che di spirito ha albume,
percepisci una vita ed un nuovo destino.

Cerchi allor di capire quel disegno profetico,
mentre ancor chiudi gli occhi ricercando quel sogno.
Hanno usato il colore dell'inchiostro simpatico,
ma traspare un sudario e una croce di legno.

Poi controlli il lenzuolo e ricerchi la macchia,
mentre oblia forte e intenso un profumo di rosa.
Ma solo azzurro di cielo, sopra il lino si specchia,
con un tulle di nuvole, che fan velo a una sposa.



E poi una notte....
Di messer Roger2,
artista mecenate del nobile casato Corleone

Tegole bianche di neve pulita.
Dormono i campi, con al caldo la vita.

Rinnova il suo nascere
tra i morsi del gelo
e alla morte, con doglie,
ancor strappa il velo.

Un disegno importante
che proviene dal cielo,
rischiaccia il serpente
e risemina il melo.

Riporta l'essenza d'amore e speranza,
risana alle anime, la vista e gli artigli.
Riflette la stessa pura coscienza
che fece compiangere ad Eva, " due figli".

E' un messaggio più grande
della luna e del sole,
però... come un "ti amo"
stà in due sole parole.

"BUON NATALE."


Ecco quindi l'uomo....
Colui che....

Di messer Roger2,
artista mecenate del nobile casato Corleone

E'

E'...Quell'atomo che esplode
e in "immenso" si sparpaglia.

E'...Un oceano che si chiude
dentro il cuore di una conchiglia.

E'...Quel fuoco che arde dentro
senza usar nessuna fiamma.

E'...Quel puro sentimento
che da amore e non t'inganna.

E'...il vento e le sue spore,
e I diamanti della brina.

E'...Il profumo di ogni fiore
e l'alone della luna.

E'...Morale delle favole
ai bambini raccontate.

E'...Le lacrime di nuvole
sopra i vetri rovesciate.

E'...La spiga che si raccoglie
senza essere coltivata.

E'...Colui che tutto toglie
per poi al "tutto" ridar la vita.
Aster_x
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Messaggio  Emanuele Dom Mar 24, 2013 9:34 am

Sabbia tra le mani

E' nell'immensità dell'orizzonte
là, dove il mare si confonde con il cielo
che gli occhi miei volgono lo sguardo.

In quei momenti mille percezioni
esaltano i miei sensi a dismisura
rendendo quanto pochi a volte ignoran
qualcosa di inimmaginabile fattura.

Si perde spesso ogni concezione
basandosi su cose materiali
e quando queste perdono interesse
la vita è ormai trascorsa senza alcun senso.

Mi lascio trasportare dalle onde
il suono si rifrange sugli scogli
l'odore di salsedine pervade
la sabbia tra le mani mi accarezza.

Così la mente vola oltre quel luogo
abbandonando ogni consistenza
e tra le mie immagini in memoria
ne scorgo il desiderio e la speranza.

L'orgoglio spinge inesorabilmente
cercando sempre poi di farsi strada
non accettando compromessi vari
sperando che sia l'altro a far le mosse.

E intanto il tempo scorre con la vita
vita che vorrebbe ma poi attende
vita che potrebbe ma non sa
vita che comanda ma non da
vita che ancora aspetta e non l'accetta.


autore: Emanuele Federico Corleone


Ultima modifica di emanuel. il Sab Apr 13, 2013 8:11 am - modificato 1 volta.
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Messaggio  Emanuele Sab Apr 13, 2013 8:05 am

La vita è fatta di sentimenti, essi ci rendono emotivi, instabili, passionali, tristi, riescono a farci toccare il cielo con un dito per una felicità infinita o sprofondare nell'inferno della desolazione portandoci, talune volte, a pregare che ci salvi la morte. Eppure tutto questo vortice di emozioni viene espresso in due concetti basilari che guidano e talvolta predominano nella nostra vita... Amore ed Amicizia, è dell'ultima che vorrei trattare...

L'amicizia da tempo la si può paragonar se pur astratta ad un fiore e la sua vita.

Nascono dall'erba sopra le rocce
incoscienti, inesistenti, ingenui.

Provengono da infiniti deserti
che dal nulla e senza preavviso
ci apriranno voragini di eternità.

Flebili piegati dalla forza del vento
forti mai si spezzano ne calano il capo
sostenendo il peso dello stesso
con forza ed armonia
sfoggiano il loro splendore
adulati dall'occhio spettatore.

Vivono legati a vite univoche
lottano insieme contro il nefasto destino
muoiono all'alba legati al passato
che infinitesimo si ripete per l'eternità.


Autore: Emanuele Federico
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Messaggio  Emanuele Sab Apr 13, 2013 8:09 am


Il principio dei sensi

Ti ho accolta tremante ed indecisa
con gli occhi lacrimanti
di un destino obbligato.

Ho udito la tua voce soffice come neve
a cenni straziante e a cenni ricca di gioia.

Ascoltandoti per giorni carpivo il tuo essere
che da donna impaurita
si nascondeva dietro ad un sogno irrealizzato.

Ti sei appigliata a me come una bambina
che stringe forte la mano di chi si fida
al fine di non perderlo e non perdersi

Ti ho vista mutare come un fiore
dal nascere allo sbocciare in tutte le tue sfumature,
ho rivisto la luce brillare nei tuoi occhi
e la vita ribattere nel tuo cuore

Stretta tra le mie braccia,
ti sei fidata di me quando le mie proposte
senza senno ed intrise di pericolo
ti volgevano di fronte a prove insormontabili

Hai sopraffatto la tempesta dei giudizi,
serrato la bocca degli stolti,
lasciato la certezza lasciandoti cadere
nel baratro dell'incertezza.

Affrontando mille prove hai sentito
la materialità del tuo essere
ne hai assaporato le sfumature,
carpito l'essenza,
arguito il tuo fiuto capendo
che nella vita esisti solo tu per te stessa
e ciò che ti circonda è un mero accessorio
per rendere la stessa significativa.

Ora rallenti la presa,
lo sguardo deciso,
la voce ferma e sicura,
il pensiero che viaggia
su confini più ampi.

Sei libera da me mio angelo
dalle mie illusioni
dalle mie continue domande
che ti ponevano di fronte
ad infiniti aspetti mai vagliati
dalla mia sete innata
di interrogarti sino allo stremo
dal metterti ad un bivio
nell'attesa di capire quale strada scegliessi.

Sei libera da me nonostante ciò
rimango qui accanto a te
affinchè voltando gli occhi
o nella minima necessità
potrai sempre trovare quella mano
pronta a tenere la tua
in qualsiasi circostanza.


*********************************

Buongiorno

Dalla notte più intensa
spiragli di luce
profanano gli occhi dormienti.

Stretto tra le calde lenzuola
nascondo il viso
per sfuggir all'irradiar dell'alba
e al nuovo giorno che sugli usci delle case
bussa imperterrito.

La mano persa nel vuoto
cerca una fonte di calore
pronta ad accettarla e farla sua

Timida, pelle morbida e sinuosa come colline,
il tuo corpo avvolto a riccio,
si distende al contatto.

Pochi gesti, attimi, un fruscio
e tra le mie braccia ti stringo
mentre sulle tue labbra
dolcemente poso le mie.


*****************************
L'amore incondizionato

Un giorno apri gli occhi,
il mondo appare immenso
muovi le braccia libere,
da quello stretto vano,
respiri profumi intensi
udendo suoni nuovi.

Quel giorno
due braccia avvolgono
così minuto corpo
scaldandolo col calore
di quel che chiaman amore.

Il frutto di due persone,
e del loro grande amore
genera una nuova vita
così preziosa e rara
da render la loro stessa
umile e assai vana.

Eppur la vita è strana
di tanto amor concesso
si perde quella strada
tediati dagli eventi.

Ma se amore fu
e son sicur che esiste,
gli eventi si cancellano
non tediano la mente,
che sempre ha preservato
l'amore incondizionato.

Aprite gli occhi voi,
mirate al fu passato
che inarrestabil chiede
l'amor che sempre è stato
l'amor che ancor vive
l'amor che attende ancora.


**********************************

VIVERE

Non è mai semplice vivere
non lo è per se stessi
e soprattutto
non lo è per chi ti guarda
e puntando il dito
crede di poter giudicare l'ingiudicabile.

Talvolta si compiono azioni
spinti dall'istinto prevaricatore
molto spesso ci si allontana
pensando di far bene ad una persona,
ma a volte l'allontanamento
crea dubbi e tanti rimpianti.

A volte invece
ci si vorrebbe avvicinare alle persone care
ma il pensiero di come si sarà accolti
frena l'impulso e la volontà
ingabbiando la propria anima
in un vortice di domande
che risposte mai avranno..

tale sentimento
prende il nome di orgoglio
questo è il male che ci attanaglia
male che reputiamo pregio
quando lo stesso
è solo un nostro peggior limite.

E qui che ci si trova al bilico,
mondi diversi e tutti contro
sul ciglio del baratro
con l'indecisione di retrocedere
o lasciarsi cadere nel buio dell'ignoto

Cosa ci spinge a tali azioni
ad andare contro tutto e tutti
al saper di essere giudicati
e di non esser accettati,
al poter perdere tutto
dagli amici alle persone care
al comprendere di essere in errore
all'essere coscienti che tali azioni
muteranno il nostro presente
in un futuro che non conosciamo.

Sono questi attimi che ci mettono alla prova
attimi che scuotono il nostro essere
attimi che ci rendono vivi
o semplicemente cadaveri ambulanti.

Vivere è una guerra continua
si può vivere in tanti modi
io ho scelto di vivere a modo mio
e di scontrarmi contro chi
fermo dinanzi alla muraglia
guarda con gli occhi dell'apparenza
senza sprofondare nell'essenza.



Autore: Emanuele Federico
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Messaggio  Emanuele Mar Apr 16, 2013 1:35 pm

Lo spreco....

Le parole si fanno nuvola
dopo la loro putrefazione
e poi ripiovono sopra la pagina
ingiallendo trame e i titoli.

Viene macchiata la poesia
da un fiore in disidratazione
che va a bloccare la rima baciata
e fa muto il cuor dei palpiti.

Quante sono le frasi scritte
quante il vento ne ha cancellate
Quante falene aggrappate alle ombre
lasciano le scie di colore sprecate.

Quante parole mai pronunciate
ora fan male perché solo pensate
quante emozioni son state graffiate
da unghie virtuali di dita amputate.

***********************************

Piccolo fiore...

Tanto piccolo...
Da nasconderti dietro a una foglia,
ma il colore...
Nel tuo oceano di verde, è medaglia.

Mai ti chiedi...
Qual'è il vento, che ti ha spezzato
o l'inverno, che insensibile, non ti ha risparmiato.
Perchè, i tuoi petali qualcuno ha strappato,
domandandosi se sia, o non sia, amato.

Mai ti chiedi...
Quanto tempo hai per dare,
nel tuo prato, ti sei crocifisso,
profumando, emani il tuo umore,
dopo esserti, all'alba, concesso.


***********************************

Fango...

Fresca e violenta esplode
dal cuor della montagna.
Scivola, frizza, salta
e un po' di lei ristagna.

Vibra animando i sassi,
scavalca evitando i dossi
per poi rimbalzare a sberla,
su levigati massi.

Svicola tra le dita delle assetate piante,
trascina della terra, ciò che di lei è escrescente,
la penetra poi fugge,
come un fulmineo amante.

Gioca con le farfalle,
riluccica di stelle
e stilla a mo di rugiada
sopra mille corolle.

Ma quando poi si ferma,
zittendosi forma una pozza
e basta un soffio di vento
che subito si insozza.

Cosi com'è la vita,
che mai e poi mai rimpiango
ma basta una sola parola,
per farla sembrare fango.


***************************************

Il diario....

Sparpaglierò in poesia
tutta la nostra passione,
tutti i momenti più belli,
tutta la mia emozione.

Sarà un ricordo timido
come un profumo o una canzone
e avrà quel sapore insipido
che lascia il "tutto" quando è alla fine.

Assumerò solamente quei bachi
già intossicati dalla polvere d'oro
li libererò poi sopra il mio corpo
cosi che tossendo lo cospargan di seta.

Mi accorderò con tutti gli angeli
per ottenere il perenne respiro
che nutrirà senza sosta la fiamma
cosi che rimanga per sempre in vita.

Ti incatenerò con quell'anello
usato ogni giorno dall'arcobaleno
quando tra i mille e pù schizzi d'argento
la sua cascata di nuovo ha sposato.

Ti eternerò dentro un diario
usando l'essenza di tutti i "ti amo"
tra gemiti estorti dal morbido vento
a tutte le spiagge che ha posseduto.

*****************************************

Mi domando....

Mi domando cosa mi spinge ad amarti,
se il mio amore non è ricambiato.
che smetta l'anima, di desiderarti,
e che cerchi altri fiori nel prato.

Si convinca una volta per tutte,
che cosi spreca solo i pensieri,
le parole nascono ormai già distrutte,
se gli ascolti non sono sinceri.

Mi domando cosa mi spinge ad amarti,
di un amor con le ali spiumate,
cosa porta il mio cuore a bramarti,
e le lacrime ad esser versate.

Sarà forse il tuo dirmi di no,
a lanciare il guanto di sfida,
il perché io ancor non lo so,
so soltanto che il mio amor per te grida.

********************************************

Se mai ti sentissi sola...

Riascolta l'eco delle risate
che hai chiuso in fondo all'anima.
Richiudi gli occhi e rivedi lo sguardo
che senza voce, il tuo intimo esamina.

Scrivi su nuvole i tuoi dolci pensieri,
usa i colori della natura,
Intingendo la penna nel siero dei fiori,
alla luce di luna, quando scende la sera.

Se mai ti sentissi sola...

Ripensa a quegli attimi tra le mie braccia,
in cui hai rincorso l'istante sublime,
quando tra le mani, il tuo mondo si schiaccia,
eppure per dirlo, non trovi le rime.

Quindi ti restano solo le immagini
che ancora ti turbano e ti fanno impazzire.
Se mai ti sentissi sola...
Tra i nostri ricordi, riprendi a sognare.

********************************************

Il tuo abbraccio...

Il mondo scompare
negli antri socchiusi
dove le stalattiti
infilzan frasi taciute,
si trasforman gli sguardi
in sottintesi sorrisi
e le ali del tempo
vengon tarpate.

E' furia del mare
che si scaraventa con rabbia
poi come pentito
si ritira in carezza,
è forza del vento
che solleva la sabbia
ne fa strale dorato
che nell'azzurro si spezza.

E' calore del sole
quando arriva il tramonto
che arrossisce ai suoi baci
come fossero i primi,
è incesto di nuvole
che penetrando scintillano
e nascondono i gemiti
col fragore dei tuoni.

E' dimensione irreale
dove il diamante perfetto
si frantuma e si spolvera
sopra i sogni in ostaggio,
è l'istante sublime
che distilla il tuo "tutto"
poi ne sparge l'essenza
profumando l'abbraccio.

****************************************

Pensieri...

S'accavallano i pensieri di ieri
sopra i ricordi ormai lontani
incestuando nella mente
ubriacata dai profumi.

Sono onde che gli abissi
si scandagliano a piene mani
miscelando le loro acque
dove penetrano i fiumi.

Poi infrangono sugli scogli
le incertezze e le indecisioni
e rutilando i lor tramonti
li trasformano in canzone.

Tamburellano ritmicamente
e gocciolanti, le passioni,
creano istmi per leccarsi
sublimando ogni emozione.

Sbavan spuma ruminando
tutto quello che han rubato
rigettando sulla sabbia
solamente ciò che è vuoto.

Cosi mastico nell'anima
tutto quello che m'hai dato
ma il rimpianto si fa rabbia
inquinando, dove nuoto.

**************************************

Il volo del pensiero....

Vola, stranito il pensiero
fin là, dove su monti fieri
la luna con bianco siero
contrasta i margini neri.

Agita, le ali d'argento
seguendo il ritmo palpitato dal cuore
si fonde in goccia e aiutato dal vento
stilla sui petali e disseta il fiore.

Vien sbadigliato alle porte dell'alba
ed evaporando ritorna in cielo
s'incruna avvolto in nuvola calda
e ricama iniziali sull'azzurro velo.

Pricipita, sale, ricade in picchiata
e va a sprofondare sopra un cuscino
di lui s'innamora la più dolce fata
e fugge dal sogno di un elfo bambino.

Poi soffierà forte sullo strato di nebbia
perchè ha paura di esser perduto
tornerà goccia, ma stavolta pianta
e vorrà morire pur d'esser baciato.

Infine verrà, portato via con la sabbia
cosi, come il "ti amo" già cancellato
ma avrà per sempre sulle sue labbra
il sapore di quel bacio che morendo gli han dato.

*********************************************

Baccano....

Chiedo un po' di silenzio
Lo chiedo alle onde del mare,
lo chiedo alla porta che il vento
continua a far cigolare.

Lo chiedo alle mani che scivolano
sui rasi coperti di sabbia
e ai brividi che ancora gridano
con gemiti rinchiusi da labbra.

Lo chiedo all'ultimo rantolo
che stacca la foglia dal ramo
e mentre finisce il suo ergastolo
le chiedo di gioire più piano.

Lo chiedo a chi contro voglia
ripercorre la storia dell'uomo
e cosi come fa la conchiglia
dell'eco ne itera il suono.

Lo chiedo anche alla pioggia
che infrange sui vetri il suo pianto
ed ogni sua lacrima appoggia
alla scia della lacrima accanto.

Infine lo chiedo alla gente
che urla per il mondo insano
ma scopro che è nella mia mente
la voce che fa più baccano.


Autore: Roger2

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Messaggio  Emanuele Ven Apr 19, 2013 7:00 am

Il rimpianto...

Viene ora rimpianto
ogni momento sprecato
e tutte quelle parole
che abbiamo soltanto pensato.

Il labbro corre in aiuto
e bagna l'altro ancora assetato
ed il "ti amo" di un fiore essiccato
macchia un libro da nessuno sfogliato.

Prende forma il vento gelando
e spazza la neve cancellando le orme
strazia le note col suo sviolinando
poi ride e scherza confondendo le ombre.

Le nuvole in cielo sfilaccian le frasi
che si scontrano e piovono incidendo il granito
rimane lo scarto dei periodi ormai chiusi
che dagli angoli lacrima come gocce di sputo.

Planiamo poi sopra i dubbi irrisolti
tra onde che spruzzano tutto ciò che abbiam dato
riempiamo le ceste coi diamanti avanzati
che ancora riflettono l'amor ricevuto.

*************************************************

Bello fuori...

Un esile tronco dall'edera è avvolto
e vien riparato dal gelo invernale
però con il vento non ha più rapporto
e più non vede la luce del sole.

Tutto coperto dal sempre verde
ora non vuole nemmeno apparire
sorridere o piangere a lui più non serve
e non gli interessa il sussurrare.

Trascorre cosi, la sua scialba vita
ed il parassita continua a nutrire
non nota neppure la sua corteccia malata
perciò non s'accorge che sta per morire.

*****************************************

L'album...

Nell'album ogni nostro abbraccio
fiamme che ancora scintillano,
muti, ora sono in ostaggio
e come spore, i giorni sparpagliano.

In uno sfondo i fili d'erba ed i fiori
inconsapevoli del loro fato
si inchineranno poi ai nostri ardori
e sacrificandosi faran da tappeto.

In un un altro sfondo il sole è bloccato
metà è in cielo e metà dentro il mare
come se avesse dimenticato
se deve scendere o deve salire.

Chissà,
se anche tu ogni tanto riguardi
i momenti sorpresi e per sempre rinchiusi
se quella scia ripensando cavalchi
rivivendo gli istanti con me condivisi.

Adesso tra noi non esiste più niente
ma c'è ancor la tua immagine dal tratto sfocato
un antico colore l'ha riportata la mente
gli è bastato un profumo e t'ha ricreato.

*******************************************

La piccola favola....

Camminando una notte d'estate
ho intravisto il frammento di un sogno,
custodito da gnomi e da fate
che per vivere ne hanno bisogno.

Senza essere troppo invadente
mi son solo fermato a guardare
e vedendolo cosi palpitante
ho capito che era di un sogno d'amore.

La regina di tutte le fate
disse d'essere assai preoccupata
perché la luce di quel loro diamante
si faceva ogni dì più sbiadita.

Allora presi la luce di stelle
e i colori dell'arcobaleno,
il velluto delle corolle più belle
impregnate del loro profumo.
Andai fin dove il vedere può andare
per cercare tra gli innamorati
qualche battito di cuore in amore
o i riflessi di sguardi annodati.
Scavalcai le montagne più impervie
sorvolai sugli oceani e sui laghi
spalancai antri delle caverne
e lottai contro streghe e con maghi.

Poi tornai dal frammento morente
senza un solo rimedio trovato
il suo palpito era ormai quasi assente
il suo alone ancor più sbiadito.

Ad un tratto sentii la tua voce
e il mio sguardo si incontrò con il tuo
per incanto brillò ancor la luce
e capii che il frammento era il mio.

Ho varcato i confini del tempo
per cercar chissà che o chissà chi,
sono stata ferito ed ho pianto,
ma il tuo amore da sempre era li.

*************************************

Cercando la rima...

Ti cerco sopra il vetro
che tiene al di là, le nuvole.
Ti rivendico, perché ti ho donata
a colui che non ti merita.
Nelle righe dello scettico
che ti rima solo se in favole,
nelle orbite che danno alla luna
quell'aria strana ed allibita.

Ti cerco nell'alba che fa la brillante
usando i diamanti rubati alla brina
o dentro il rossore con cui l'orizzonte
si spennella le guance quando viene la sera.
Forse sei nella polvere che la farfalla si scrolla
oppur nel granello che il sale ha condito
Nel giallo abbagliante di una piccola stella
o dentro uno specchio dal riflesso sbiadito.

Magari ti trovo dentro l'angoscia
che quando si scioglie, nel cuor si fa freccia
o nelle fessure di granitica roccia
incrinate dall'urlo del fiore che sboccia.
Infine ti cerco nell'angolo intonso
di un libro che di scritto, non ha neppure una pagina
e aspetta soltanto l'inizio di un verso
un soffio di vita, ancora senza "Anima".

*******************************************

Vivere...

Riguarda la tua vita,
rigata, come dopo l'aratro il campo,
scorre ed erode il tuo volto,
come l'acqua quando si allea con il tempo.

Ripensa a quel che è stato
rivedi il tuo passato
e scrivi coi tuoi pensieri
quello che hai avuto e hai dato.

E fai che la tua vita,
sia limpida come vetro
ma ricorda che per imparare,
devi sempre guardare in dietro.

*******************************************

La nuvola e il fiore...

Là, dove con gargarismi
le cicale si grattugian le gole
Evapora l'umida scia
che il vento colora trasportando le spore.

Semi nascosto da siepi fitte e prepotenti
un piccolo fiore fa capolino,
lui è felice perché al riparo dai venti
non è mai obbligato a fare l'inchino.

Solo una nuvola gli fa i dispetti
ed ogni tanto gli oscrura il sole,
lei è invidiosa perché gli insetti
lo ascoltano sempre quando parla d'amore.

Cambiando forma, lei fa le boccacce
e a volte gli nega persino da bere,
ma ben nascoste lui ha tre borracce
e se ha sete beve, senza farsi vedere.

A volte invece si fa chiassosa
e con forti tuoni vuol incuter terrore
Ma lui si chiude tra i suoi petali rosa
e sorridendo la lascia sfogare.

Passano i giorni ed un mattino
il freddo gela le stille di brina
lui muore ma resta il soave profumo
che un dì starnutendo ha lanciato alla luna.

La nuvola ancora lo viene a cercare
si sente sola e rivuol brontolare,
con le altre lotta perché non coprano il sole
e possa rinascere di nuovo il suo fiore.

Chissà...Magari rinascerà là...
Or che tornate son le cicale
e tra le scie colorate da spore
fanno ancor gargarismi grattugiando le gole.

********************************************

Riflessi...

Un secchio posto appena sotto il sole
degli arcobaleni raccoglie i colori,
scontrandosi poi, con nuvole scure
li piove in riflessi che dipingono i fiori.

Riflettono i pulviscoli d'oro e d'argento
forfora d'ali di mille farfalle
si fan trasportare planando nel vento
fin che si cospargono sopra le stelle.

Singhiozzando le lucciole s'accendono il siero
e riflettono scie che disegnan sentieri
sul diamante riflette l'azzurro del cielo
e si tuffa nel blu palpitante dei mari.

Da che esiste il mondo negli occhi di madre
si riflette il momento in cui ha dato la vita
di notte la luna s'affaccia a guardare
e riflette quell'urlo con espressione stupita.

Ma esiste una cosa che non può esser riflessa
perché quando la provi si discioglie nel cuore
anche nei tuoi ricordi lei non è mai la stessa
è l'emozione che provoca un bacio d'amore.

********************************************

Fango....

Fresca e violenta esplode
dal cuor della montagna.
Scivola, frizza, salta
e un po' di lei ristagna.

Vibra animando i sassi,
scavalca evitando i dossi
per poi rimbalzare a sberla,
su levigati massi.

Svicola tra le dita delle assetate piante,
trascina della terra, ciò che di lei è escrescente,
la penetra poi fugge,
come un fulmineo amante.

Gioca con le farfalle,
riluccica di stelle
e stilla a mo di rugiada
sopra mille corolle.

Ma quando poi si ferma,
zittendosi forma una pozza
e basta un soffio di vento
che subito si insozza.

Cosi com'è la vita,
che mai e poi mai rimpiango
ma basta una sola parola,
per farla sembrare fango.

**********************************

Falso...

Non c'è più falso sentimento dell'amore.
Se ora senza di te mi manca l'aria,
prima, come potevo respirare?

Non è materia liquida
che va ad alimentare il cuore,
eppure quando ti vedo,
lo sento palpitare.

Mi fa invidiare il tuo riso,
l'acqua sulle tue labbra,
il vento sul tuo viso,
la tua gioia, la tua rabbia.

E' un sentimento infido
ma dolce più del miele
che penetra nell'anima
come il fiume penetra il mare.

Avrà un durare molto
oppure un durar poco,
ma a me basta che bruci,
così, come brucia il fuoco.

***********************************

Il volo eterno....

Fuggi dal tua tana sotto terra
soltanto per raggiungere l'azzurro cielo
tu sai, che dovrai vivere sempre in guerra
fin che un'aurora, porterà ancora un altro gelo.

Combatti....
Contro le eoliche correnti
che trapassandoti
zufolano il loro suono.

T'aggrappi...
Tenacemente sopra i rami
quando schiantandosi
i lampi esplodono col loro tuono.

E poi una nuvola...
Nell'altra pregna si tuffa e annera
vietando all'ombra
di disegnare il tuo contorno.

L'ultimo rantolo....
quel che la morte a nessun nega
scioglierà il volo
che tra le rime planerà eterno.

**********************************

Il giullare....

Ma ecco che da dietro il sole
arrivò l'eterno giullare
e senza mai dire parole
con impertinenza si mise a ballare.

Lui saltellava rischiando la vita
sopra una striscia d'arcobaleno
e scivolava come sabbia tra dita
per poi sprofondare nel cielo sereno.

Aveva in testa un cappello sonante
che tintinnava ad ogni sua mossa
e nelle mani stringeva un diamante
con cui confondeva la luce riflessa.

Dietro la schiena teneva un fardello
che conteneva le gioie e i dolori
in tasca l'essenza del prato più bello
che riassumeva il profumo dei fiori.

Sopra una pagina fatta di seta
aveva scritto con inchiostro d'oro
quel che per l'uomo dura tutta una vita
ma per la farfalla è poco più di un respiro.

Portava il colore nel profondo del cuore
anche se chiuso dalla tristezza
portava la luce che distingue l'amore
l'eterno giullare chiamato "Speranza"

*****************************************

Rugiada....

Ora ha il colore della clorofilla,
la piccola goccia
animata dal vento,
forse è la lacrima
di qualche stella
che sopra uno stelo
si riposa un momento.

Alcuni la chiamano
semplicemente "rugiada"
e, a dire il vero
a lei piace molto,
all'ombra di un petalo
dal sol si ripara,
per potere restare
un po' più di tempo.

Però la raggiunge
il calore del giorno
e piano, piano
la fa evaporare,
cosi si trasforma
in un soffio bislungo
e tra le correnti
inizia a volare.

Si adagia planando
sulle code dei venti
e percorre le scie
fin dentro le nuvole,
la plasmano vortici
più o meno potenti
la fionda il più forte
la culla il più debole.

S'abbassa e volteggia
sulle cascate
ed ai lor schizzi
fa le linguacce
poi fugge a cavallo
di squame argentate
cancellando con guizzi
le proprie tracce.

Ora viene scagliata
da un lampo abbagliante
e rasentando le onde
che schiumano il mare,
arriva nel punto
dell'orizzonte
dove la luce
sprofonda col sole.

Alla fine di notte
ritrova la luna
e si siede nel centro
della sua bocca a uovo
farà altri dispetti
alla stella frignona
cosi che sopra un fiore
la pianga di nuovo.

***************************

E verrà il tempo...


E verrà il tempo in cui...

Modificandoli un po' a nostro vantaggio
disotterreremo tutti i nostri torti
da quel giardino dove,
per occultare il peggio
abbiamo sotterrato i nostri aborti.

Avremo il volto privo ormai di mimiche
perché da profonde rughe sarà solcato
ci crederanno in preda a crisi mistiche
perché ora, il nostro Dio,
come mai prima è amato.

E verrà il tempo in cui...

Trascorreremo ore, seduti su una panchina
scrutando il nulla con sguardi opachi e vuoti
rincaseremo a sera,
camminando con testa china
rinchiudendoci tra gli odori e i ricordi impolverati.

Riscalderemo il letto, prima di coricarci
perché si sa..."col freddo le ossa fanno male"
imprecheremo un po',
prima d'addormentarci
"tanto Perdonerà" sentendoci poi pregare.

E verrà il tempo in cui...

Ci creeremo il nostro, privato paradiso
con i volti di chi abbiamo tanto amato,
cercando con furbizia e ironico sorriso
di scaricar le colpe
su coloro che abbiamo odiato.

Infine tornerà, come ogni volta il giorno
e l'alba che ancor disturba, colui che vuol sognare,
con la rassegnazione riaffronteremo il mondo
stupendoci perché la vita
ancora ci può insegnare.

*******************************************

Al di là delle stelle...

Dietro la vetrata chiusa
di una serra abbandonata,
la gramigna stringe le grinfie
attorno al collo di un esile rosa.

Le han tolto l'amato sole
e sentendosi ormai oscurata
alla violenza di quelle spire
senza combattere si è arresa.

Mentre gli ultimi profumi esala
chiude tra i petali ancora un po' di calore
prega la luna che le apra la strada
e con linfatiche perle delira il sudore.

Poi le sue spine una ad una si schioda
perché senza lui vuole solo morire
verrà riprodotta in scultura di giada
abbracciata al suo sole, al di là delle stelle.

*******************************************

Follia...

Penetra scivolando,
fin dentro lo stomaco.
A pugno chiuso lo stringe.
Toglie il respiro....
strappando l'intonaco

Strane le sensazioni...
Ansia, presentimento, nostalgia,
esplodono quando ti vedo,
in irrefrenabile, dolce euforia.

E' come l'albero del frutto vietato,
che per incanto tutti i raggi raccoglie,
ne brami il gusto del succo proibito,
dandogli colpa se il senno ti toglie.

Ne cerchi sempre le spore nocive,
a mani nude frugando tra i rovi,
le vene ogni volta, la spina recide,
e ogni volta lo strappo, con la rosa richiudi.

E' frusta... E' piuma...
E' desiderio... mania.
Sta dentro un'ampolla, e riflette la luna,
poi s'apre e gocciola, in indescrivibile.....

Necessaria "follia".

***************************************

L'onore e la rabbia...

Ecco che si intravvede
l'anima contorta
quando le mille pieghe
stropiccia con sentenze.

Sul trono dove siede
con verità distorta
inventa maghi e streghe
e giustifica le sue mancanze.

Io pregherò per te
che in ombra eternamente
mendichi un po' di manna
a un fatuo e freddo fuoco,

e pregherò perchè
chi compassione sente
accenda per te una fiamma
pur se, non ne vale il gioco.

Poi dalle tue scarne dita
scivolerà la sabbia
ma l'umidità dell'onda
la renderà più forte.

Di te resterà in vita
un pugno di vuota rabbia
che ad ogni "onor" dell'uomo
da di sicuro "morte!"

***********************************

Estraggono la vita
dall'immobilità del sole,
le anime pure che operano con le parole.
Possono così rianimare
ogni cosa che in loro muore.

Perché al loro passaggio,
la penna divina,
si intinge nell'anima
e lascia più vita di prima.

**********************************

Il cristallo..


Stringimi forte al cuore,
uniamo il nostro respiro,
non ci serve parlar d'amore,
né giurar che ci amiamo davvero.

Ci basta un silenzio, uno sguardo,
o un sorriso appena accennato,
per capire, quanto è importante,
quello che hai avuto e ciò che mi hai dato.

Lasciamoci plasmare dai mari
dentro a un cristallo puro come la brina,
dove l'aria profuma di fiori
ed ogni parola, con TI Amo fà rima.

**************************************

Una sera in città...

Brucian le pire
con demoni e streghe.
Soldati allo sbando
riforman le righe.

Poeti filosofi
declamano strofe,
camuffando tra rime,
alle donne il dir "scrofe".

In piazza i politici
rinnovan promesse,
cambian modi di dire,
ma son sempre le stesse.

Venditori risciacquano
la puzza del pesce
e l'oste in cantina,
nel vin l'acqua mesce.

Giovanotti che rubano
ai morti i bei fiori,
così che alle fanciulle,
conquistano i cuori.

C'è uno che vive
come dentro a un miraggio,
vien chiamato "lo scemo"
ed è in ogni villaggio.

E c'è sempre una dama
che di mistero si vela.
Poi... con un soffio la notte,
spegne ancor la candela.



Autore: Roger2
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Corridoio della letteratura, raccolta di opere sparse Empty Re: Corridoio della letteratura, raccolta di opere sparse

Messaggio  Emanuele Dom Apr 21, 2013 4:37 am

Creami....

Non ti darò il mio ritratto.
Potrei essere ciò che cerchi
oppure ciò che temi.
Dentro i tuoi pensieri stanchi,
od in tutto ciò che brami.

Potrei esserti accanto,
quando pensi all'amore,
o capro espiatorio
a cui affibbiare il dolore.

Potrei essere un sospiro,
sussurrato dal vento,
o un pensiero lontano
che ti soddisfi al momento.

Potrei essere un incubo
che le tue notti disturba,
oppure un sogno sublime
che con passione ti turba.

Potrei essere onda,
mani di mille sirene,
oppure solo il suo sale,
che ti corrode le vene.

Potrei essere spirito,
che t'ama dall'aldilà,
non ti darò il mio ritratto,
ma la mia anima l'hai già....

Creami.

**********************************

E quindi resta là.....
Pur se tra le intercapedini di ombra...
Resta, tra gli arabeschi creati dalla luna.
Là....Dove si legge chiara la tua orma
e dove la coscienza s'infila nella cruna.

Rimani pure là....
Dove hai un sogno accovacciato
dove...Puoi appagare i tuoi desideri...
Stenditi ancora là, sopra quel lino stropicciato
e senti quel suo profumo che ama i tuoi pensieri.

Sarai l' artista con mani invidiose
che l'opera sua difende
e palpando le forme con dita insidiose
dalla sua creta, il sussulto pretende.

Sarà soltanto un sogno
e forse senza colore
ma questa tua irrealtà,
nessuno la può rubare
e quindi resta là....
non farti risvegliare
nel sogno tuo, o sovrano....
Continua il tuo regnare.

***************************************

Solo chiudendo gli occhi...

Solo chiudendo gli occhi...
Ho immaginato spiagge assolate
ho visto di nevi pererenni gli specchi
ho visto fantastiche montagne incantate.

Ho visto l'amore sconfiggere l'odio
il labbro cercare in un bacio il velluto
le onde del mare schiaffeggiare uno scoglio,
ed assorbite dai pori, cospargersi in sputo.

Ho visto le stelle tremar per il vento
che con gelate carezze le sfiora e poi fugge
Ho visto clessidre bloccare il momento
e il pianger di vetri frustati da piogge.

Ho poi visto fiori stiracchiarsi nell'alba
sbadigliando profumi legati a ricordi
e semplici frasi scritte sopra la tomba
che risaltano d'oro all'ombra dei verdi.

Ho visto la vita in continuo ruotare
aggrappato a dei fili di seta d'argento,
e il mio disperato, voler giustificare
ogni gesto o pensiero con eterno rimpianto.

Ho visto una lacrima unirsi alla tua
e nell'oceano dei dubbi cercar la certezza
nuotando tra i palpiti del quando "sei mia"
appoggiato a una boa chiamata "carezza".

Solo chiudendo gli occhi.


**************************************

Autore: Roger2
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Corridoio della letteratura, raccolta di opere sparse Empty Re: Corridoio della letteratura, raccolta di opere sparse

Messaggio  Emanuele Dom Apr 21, 2013 9:57 am

Ricordi

Sublimi o sofferenti
sono i miei ricordi,
tenaci aprono le porte
della mia anima
e senza chiedere permesso
entrano con forza
scombussolandomi mente e corpo.

Talvolta penso cosa esso rappresenti
perchè lo stesso
con il solo utilizzo del pensiero
riesce a farmi gioire
o talvolta anche morire.

Come può un flebile passato
forse appena accennato
aver cotanta grinta
da togliermi il fiato.

Debole è assai l'uomo,
che può con estrema facilità
sconfiggere 100 dei suoi simili
ma inerme è dinanzi al ricordo
esso come astuta volpe
attende l'attimo di debolezza
si insinua scaltro nella mente
tagliando ad uno ad uno
i fili dell'umana razionalità.

**************************************

Gli anziani

"Gli argentei capelli raccolti alla nuca
un viso solcato da tante esperienze
gli occhi ormai stanchi che guardano avanti
sorrisi e parole di pura saggezza.

Quanta esperienza negli anziani
essi sono come un libro
ogni riga sul viso rappresenta una pagina
sul quale sono scritte con la mano del tempo
gioia, dolore, tristezza ed amore."


Autore: Emanuele Federico Corleone
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